Agrigento, segregano in catene nipote disabile: arrestati zii tutori

Casa lager scoperta da carabinieri  

Tenevano segregato in catene un ragazzo portatore di handicap affetto da disturbi psichici. Per questo motivo i due tutori sono stati arrestati dai carabinieri di Agrigento con l’accusa di maltrattamenti e sequestro di persona. In manette sono finiti gli zii del giovane, di trentadue anni, residenti a Naro. Secondo quanto ricostruito, a seguito della malattia della madre della vittima, la coppia aveva accettato di prendersi cura del nipote, accogliendolo a casa loro e per questo motivo percepivano l’indennità di accompagnamento. L’indagine, coordinata dal procuratore capo della città siciliana, Luigi Patronaggio, e dalla sostituta Gloria Andreoli, è nata dalla segnalazione di una vicina che, insospettita dai rumori provenienti dall’appartamento, ha avvisato le forze dell’ordine. Gli investigatori hanno installato delle telecamere e grazie a intercettazioni e pedinamenti hanno smascherato un’assistenza di facciata, dietro cui si celerebbero dei soprusi. Il trentaduenne è stato liberato: i militari lo hanno trovato legato, incatenato per i piedi e impossibilitato a muoversi. Naro, poco più di 7 mila abitanti tra le colline della Val Paradiso, è sconvolta. La sindaca della cittadina, Maria Grazia Brandara, ha condannato l’accaduto: “Una vergogna che ferisce la nostra comunità e sono certa di parlare a nome di tutti i miei concittadini”, denuncia, “sono comportamenti inqualificabili, esecrabili e meschini”. Brandara rivolge un “plauso alla stazione dei carabinieri di Naro agli ordini del maresciallo Marco Gelardi, a quelli della compagnia di Licata guidati dal Capitano Lucarelli, a quelli del comando provinciale guidati dal colonnello Pellegrino e alla procura della Repubblica di Agrigento sotto l’abile guida del procuratore Luigi Patronaggio, cittadino onorario di Naro”. Martedì mattina i due tutori saranno interrogati dai magistrati.

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