Parole d’autore – Se questo è un uomo, da Levi al giudizio della memoria oggi

E’ inutile ricordare la Shoah e restare indifferenti ai massacri odierni

“Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no”-Sono queste parole tratte dall’opera memorialistica “Se questo è un uomo” di Primo Levi, pubblicata nel ’47.

Si celebra quest’oggi il “Giorno della Memoria” per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera dell’armata rossa sovietica, e lo sterminio del popolo ebraico (Shoa). Gli articoli 1 e 2 della legge n.211 del 20 luglio 2000 della nostra Costituzione definiscono le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:” La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che-continua- anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati […]in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. Affinché simili eventi non possano più accadere.

Imparare dalla storia vuol dire, o meglio dovrebbe, imparare dai propri errori, o a questo punto presunti tali. Ricordare la storia non è solo e soltanto lavarsi la coscienza e spargere sentimentalismi che a guardarsi intorno, poiché anche l’oggi è storia, risultino inutili. Inutili poiché oggi come oggi i crimini degli uomini verso i suoi simili perdurano. E se una volta i campi di concentramento nazisti avevano per circondari fili spinati oggi come oggi vi si ripropone la volontà di reinserirli ai confini ad impedire l’afflusso di rifugiati, immigrati, ma in modo particolare uomini, come noi: di carne ed ossa. Ricordare il giorno della Memoria e vivere nell’indifferenza quotidiana delle morti nel mare nostrum è inutile, ricordare il giorno della Memoria e restare impassibili ai morti civili in Siria è inutile, ricordarsi del Giorno della Memoria ed ospitare il Presidente dell’Iran Rouhani nel cui paese dal 2005 ad oggi si contano 73 condanne a morte, ragazzi che al tempo dei reati commessi erano minorenni costretti nella propria adolescenza nel braccio della morte per reati è agghiacciante, ricordarsi del giorno della Memoria senza alcuna considerazione dei giovani palestinesi, e dei palestinesi tutti a vivere segregati nei territori occupati, avere empatia oggi senza l’empatia quotidiana verso gli stranieri che giungono in Italia, verso quelli che chiamano e chiamate diversi è vivere nell’albagia che è puro egoismo e pertanto lavarsi la coscienza non serve a nulla. Considerate dunque, Se siamo uomini.

 

Vincenzo Perfetti

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest