Giampiero Mughini: “La mia generazione mi ha lasciato solo” – L’angolo sticazzi

Lo struggente affresco generazionale del noto tuttologo

Grande avvenimento per la cultura mondiale: Giampiero Mughini scrive un libro. Un’opera che ha già un pregio enorme: è l’ultima della sua vita, almeno lui così assicura. Il Corriere della sera dedica uno struggente affresco a “Memorie di un rinnegato”, recensito da Aldo Cazzullo. E viene da dirsi: magari Mughini rinnegasse qualcosa, ma non ci speriamo. “La mia generazione mi ha lasciato solo” afferma lo scrittore, e non si fa fatica a credergli. “In nessuno dei giornali in cui l’autore ha lavorato – spiega il recensore – sostiene di essersi sentito davvero a casa, in nessuno si è «tolto l’impermeabile», per usare la sua espressione”. Manco fossimo ai giardinetti, insomma. Ma il dramma generazionale è tutto in poche righe. “I suoi coetanei – racconta il Corsera – non gli perdonano la stima per Craxi, l’apertura alla nuova destra dei primi anni Ottanta — l’abbraccio con Benito Paolone già capo dei fascisti di Catania, l’amicizia con Giano Accame, l’intervista tormentata con Pino Rauti —, il rifiuto di unirsi alla piazza antiberlusconiana”. E dagli pure torto, ai coetanei.

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