Le ultime esternazioni del presidente sul caso Bindi mettono alla berlina lo storico Gotor, parlamentare Pd

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, torna con ironia sulle polemiche seguite alle dichiarazioni su Rosy Bindi. ”L’unico momento veramente di commozione ed emozione – dice a Lira Tv – me lo ha determinato uno di quelli che hanno sofferto di più, tale Miguel Gotor. Pensavo fosse un ballerino di flamenco, un tanguero. Mi hanno detto che era un parlamentare. Ha lanciato il grido di dolore più straziante, mi hanno detto che vuole dichiararsi prigioniero politico: a lui solidarietà e cristiana comprensione”. Che cosa pensare di tali parole che per altro, essendo frutto del consueto “one man show” non possono essere in alcun modo contestate e/o contraddette? Forse ché l’ex Sindaco di Salerno vede sfumare i suoi propositi di “unica candidatura” sulle amministrative napoletane della prossima primavera e cerca lo scontro diretto con una parte del suo partito? O forse tocca credere che ai “balli di gruppo” –tipici di una partito come il PD- egli preferisce un flamenco dove c’è chi guida e c’è chi segue?!? Ma non finisce qui. Secondo De Luca, la Bindi ”è impresentabile dal punto di vista delle funzioni istituzionali perché ha guidato in maniera personalistica e non corretta una commissione parlamentare. Ed ha mostrato di non avere rispetto per i valori umani”. Il presidente della Regione inoltre, le rimprovera di aver ”espresso un giudizio assolutamente offensivo su Napoli e Campania quando ha detto che la camorra è un suo dato genetico, strutturale, facendo quindi una valutazione offensiva e intollerabile. Per tutte queste ragioni considero impresentabile che è protagonista di queste valutazioni politiche. Dove è lo scandalo? Ho visto gente strapparsi le vesti, che si avviava verso il suicidio. La camorra, il sessismo, l’ira di Dio… per aver detto cose di una semplicità persino elementare” Tocca mica credere che la demagogia impera da Palazzo San Gicomo a Palazzo Santa Lucia? Non è che forse questa città merita concretezza e non parole?

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(Foto Francesco Bassini)

 

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