La scoperta dei volontari di Eital

VILLA DI BRIANO – Scoperta choc degli attivisti di Eital Delegazione Campania capitanati da Nicola Costanzo. Ci troviamo a Villa Di Briano, sulla strada che porta al noto Santuario, meta durante l’anno di pellegrinaggio da parte di milioni di fedeli.

“Ebbene, quello che abbiamo scoperto questa mattina è una vera bomba atomica – denuncia l’attivista di San Marcellino – pronta ad esplodere da un momento all’altro. Abbiamo trovato di tutto, in particolare quello che ci ha scioccato di più è stata l’enorme quantità di amianto abbandonato e sparso tra le coltivazioni di verdure e il modo in cui è stato messo in sicurezza, una sicurezza che fa acqua da tutte le parti, una sicurezza alla ‘carlona’, rappresentata da obsolete e deboli recinzioni di reti di plastica arancioni, con in mezzo l’amianto, senza alcuna idonea copertura, in bella vista e alla luce del sole. Ma è così che si mette in sicurezza l’amianto – si domandano allibiti i volontari di Eital” .

“Dopo un po’ ci spostiamo – continua a raccontare Costanzo – siamo sempre sulla strada che porta al Santuario, una struttura che ricordo a tanti, fra meno di un mese, accoglierà centinaia e migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e della tradizionale gita fuori porta, e per tanti, purtroppo, se non si corre subito ai ripari, questo è e sarà il biglietto da visita. Un vero scempio ambientale, un disastro ecologico, e tutto a pochissimi metri dalle coltivazioni di cime di rape, i cosiddetti “friarielli”, una verdura che di questi periodi viene molto commercializzata, acquistata e mangiata da milioni di cittadini campani e non solo, molti dei quali, ahinoi, a seguito di tutto ciò, si ammalano e muoiono di tumore e di cancro. Ma che ci fanno mangiare – si domandano increduli gli attivisti – i friarielli conditi con amianto? Che scandalo!”

“Ci portiamo ancora verso la strada – proseguono nel racconto i volontari – e davanti a noi troviamo ancora una vasta distesa di rifiuti, di tutti i tipi, e nelle immediate vicinanze, altro amianto, quintali di amianto, abbandonato – sottolineano gli attivisti – nei pressi delle coltivazioni”.

“E’ uno schifo, una vergogna, una barbarie, uno scempio, un disastro ambientale, una cosa indescrivibile, inaccettabile e ingiustificabile – esclama irritato il responsabile dell’associazione – ma come è potuta avvenire una cosa del genere? ma chi controlla questa zona, ma cosa fa la politica locale, i politici locali, gli amministratori di questo Comune? Cosa fanno le forze dell’ordine e le forze di polizia per evitare disastri come questi?”. “Chiediamo a gran voce  – conclude Costanzo – alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale e al prefetto di andare subito sul posto a fare un sopralluogo e sequestrare l’area, perché così com’è, è un vero e proprio attentato alla incolumità e alla salute di tutti i cittadini”.

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