Il processo inizierà il 19 marzo: contestati i reati di peculato, falso e truffa. Secondo l’accusa il “servizio” sarebbe costato circa 350mila euro

NAPOLI – Cinque rinvii a giudizio tra ufficiali e militari della Guardia di Finanza per l’accusa di uso improprio delle auto blu messe a disposizione dell’ex deputato PdL Alfonso Papa. E’ l’esito dell’udienza preliminare del processo che comincerà il 19 marzo davanti alla I sezione del Tribunale di Napoli: per altri 6 ufficiali ci sarà il rito abbreviato, a partire dal 30 marzo. Il gup Di Palma ha accolto le richieste del pm Woodcock: tra i capi d’accusa, peculato, falso e truffa.

Il rinvio a giudizio è stato disposto per l’ufficiale Gdf Ernesto Mottola, per lo stesso Alfonso Papa, per la moglie dell’ex parlamentare Tiziana Rodà e per due autisti della Finanza, i brigadieri Andrea Grimaldi e Santolo Federico, che avrebbero ricevuto l’ordine di ”mettersi a disposizione” di Papa. Hanno scelto invece il rito abbreviato il generale Paolo Poletti, ex capo di stato maggiore della Guardia di Finanza e numero due dell’Aisi, e altri cinque ufficiali: Ferdinando Capezzuto, Giovanni Mainolfi (ex comandante provinciale di Napoli), Alfonso Tuccini, Sandro Baldassari, e Angelo Raucci.

Secondo l’accusa l’auto e i due autisti furono messi a disposizione di Papa, nonché di familiari e di alcune sue amiche. Le vetture sarebbero state utilizzate anche per accompagnare la famiglia al mare, i figli in piscina o a giocare al calcetto, un’amica in giro per Roma. Un servizio durato quasi ininterrottamente per undici anni a vantaggio di Papa, prima magistrato, poi vicecapo di Gabinetto presso il ministero della Giustizia e direttore degli Affari civili, e infine parlamentare eletto nelle liste del Pdl. Secondo i calcoli degli inquirenti il servizio, svolto prima con una Opel e successivamente con una lussuosa Mercedes 320 SE, è costato 350mila euro.

Papa è attualmente sotto processo a Napoli per diversi presunti episodi di corruzione. Nell’ultima udienza hanno testimoniato in aula l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli e il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, indicati nella lista testi della difesa. Il dibattimento riprenderà il 10 marzo con la deposizione in aula, tra gli altri, del generale Poletti e dell’ex parlamentare Pdl Nicola Cosentino

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