Niente risorse in bilancio, rischia di saltare l’assistenza agli anziani ed ai bambini disabili

I sindacati hanno scritto al sindaco de Magistris ed all’assessore Gaeta

Potrebbe essere cancellato il servizio di assistenza scolastica e domiciliare rivolto a 300 bambini portatori di handicap e 2200 anziani non autosufficienti. Rischiano di perdere il lavoro 260 lavoratori, nella stragrande maggioranza operatori socio assistenziali e sanitari. Attività di assistenza garantire da un decennio dal Comune di Napoli attraverso l’esternalizzazione e l’affidamento ai privati. Il governo cittadino di Palazzo San Giacomo non avrebbe stanziato nel bilancio di previsione le risorse economiche sufficienti per garantire la continuità del servizio. Scendono in campo le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil. Una nota è stata inviata al sindaco Luigi de Magistris, all’assessore al Welfare Roberta Gaeta e alla presidentessa della Commissione Consiliare Welfare, Maria Caniglia. I sindacati chiedono un incontro. “Vi chiediamo un incontro perché siamo preoccupati per quanto riportato nelle ultime settimane dalla stampa e l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale sul futuro del Servizio di assistenza scolastica e domiciliare rivolto ai bambini ed anziani disabili e meno abbienti”, scrivono le organizzazioni sindacali. Contattata da “Il Desk”, la presidentessa Maria Caniglia assicura l’impegno delle istituzioni cittadine per individuare una soluzione. “L’attenzione è molto alta in queste ore e comprendo che ci sia preoccupazione – sottolinea Caniglia – Stiamo valutando il tutto e nessuna scelta andrà a ledere le parti”. L’assistenza materiale è un’attività indispensabile che consente ad un ragazzo, un alunno disabile di andare al bagno, di fare la pipì, di mangiare una merenda, di essere accompagnato a scuola. L’assistenza domiciliare agli anziani, invece, garantisce prestazioni di aiuto diretto alla persona tese a favorire l’autosufficienza giornaliere, aiuto infermieristico, igienico sanitario di semplice attuazione e prestazioni riabilitative. Dunque, rischia di essere cancellato il diritto costituzionale allo studio, alla salute e alla tutela psico-fisica. Rischiano di scomparire un complesso di interventi e prestazioni di carattere socio-educativo, anche temporanei, volti a garantire e promuovere il diritto all’informazione e allo studio dei soggetti disabili, e a superare l’isolamento personale attraverso attività complementari. In particolare l’assistenza specialistica si pone l’obiettivo di garantire il diritto alla studio dell’alunno disabile come stabilito dall’articolo 34 della Costituzione, ovvero favorire l’integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno disabile nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione, riducendo i processi di emarginazione, favorendo le relazioni sociali, l’integrazione scolastica e l’autonomia sia all’interno che all’esterno della scuola.

Ciro Crescentini

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