Napoli, degrado alloggi popolari di via Toscanella: il comune trascinato in tribunale

Sono 57 le famiglie che hanno citato in giudizio l’amministrazione: chiedono un risarcimento danni e il trasferimento in abitazioni dignitose. La denuncia: “Costretti a vivere tra Tubazioni fecali e idriche a vista, amianto polverizzato, umidità e insetti”

“Tubazioni fecali e idriche a vista, impiantistica inefficiente, presenza di amianto polverizzato negli ambienti”. E ancora umidità, muffe e “una nutrita popolazione di insetti ed animali vari”. Benvenuti nel degrado degli alloggi popolari della Toscanella. Un inferno denunciato dal Comitato degli assegnatari, che ha citato in giudizio il comune di Napoli, rivendicando il diritto ad abitazioni dignitose. “Dopo anni di inutili attese” specifica il presidente del comitato Pasquale Miale, affiancato dal legale Corrado Di Maso, in una conferenza stampa all’Auditorium della scuola Giovanni XXIII-Aliotta. Qui tutto odora di fatiscente, nel complesso di prefabbricati ex legge 25/80, tirato su negli anni ’80. Intonaci sbriciolati, tubi sbucati da muri sbrecciati, nell’ennesimo non luogo della periferia nord. Sono 57 le famiglie assegnatarie sul piede di guerra, per ingaggiare una lotta a carte bollate. “Dopo oltre 35 anni di promesse vane e dure battaglie – spiegano Miale e l’avvocato Di Maso-, hanno deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria per smuovere una situazione di stallo incancrenita. Il piano di abbattimento e ricostruzione è fermo da troppo tempo ed i cittadini vivono in condizioni di fatiscenza inimmaginabile, sia dal punto di vista igienico che strutturale”. In tribunale pende una richiesta di risarcimento danni, per lo stillicidio di quegli alloggi-trappola. Ma prima di tutto, c’è l’istanza di riconoscimento di un diritto: “L’assegnazione di un alloggio popolare idoneo ed abitabile secondo i parametri della normativa sanitaria e della legge regionale in materia di edilizia residenziale pubblica”. Al comune, i ricorrenti chiedono “la consegna di alloggi sostitutivi, o la individuazione di adeguate soluzioni abitative alternative”. E in aggiunta, la sospensione – fino a consegna delle nuove case – del pagamento dei canoni di locazione e altri oneri accessori.

Girobe

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