L’assessore al Bilancio relaziona al sindaco: è stata un’imboscata, non era all’ordine del giorno
NAPOLI – Animi tesi. Porte sbattute. Accuse. È andata a finire così l’assemblea dei soci del teatro Mercadante, con il rappresentante del Comune di Napoli e della Città metropolitana che hanno lasciato la riunione definendola una imboscata. Una riunione nel corso della quale, nonostante la sfiducia già espressa dalla amministrazione comunale, è stato riconfermato Adriano Giannola alla presidenza del teatro napoletano. In rappresentanza di palazzo San Giacomo era presente l’assessore al Bilancio Salvatore Palma che ha spiegato al sindaco Luigi de Magistris ciò che è successo. “È stata una situazione di grande scorrettezza – ha spiegato il rappresentante della giunta – in cui si è tentato di mimetizzare all’interno di un ordine del giorno fumoso, la questione relativa alla fiducia al presidente del Cda Giannola”. Il Comune ora è in attesa che gli sia trasmesso il verbale conclusivo dell’assemblea dei soci e, a seconda del contenuto, si deciderà se proseguire con impugnative. Secondo quanto riferito da Palma, tre erano i punti contenuti nell’ordine del giorno di convocazione: l’ingresso del nuovo socio privato Banco di Napoli, le dimissioni della consigliera Pollice e un’informativa sui fatti di cronaca. “L’assemblea – ha spiegato Palma – sapeva benissimo che non era possibile affrontare il tema della sostituzione della consigliera Pollice perchè il Comune è legato alla manifestazione d’interesse pubblica i cui termini scadono il 25 febbraio”. A questo punto, e vista la volontà degli altri soci di voler discutere della fiducia a Giannola, sfiduciato dal Comune che da Statuto esprime il presidente dello Stabile, l’esponente dell’amministrazione comunale ha chiesto di rinviare il tema della nomina del consigliere e della fiducia al presidente alla prossima riunione del Cda, richiesta – ha affermato Palma – “respinta e che ha visto la compattezza degli altri soci a non aderire alla proposta avanzata da Comune e Città metropolitana”. “Trovo singolare – ha affermato Palma – il parere negativo da parte della Regione che crea uno strappo istituzionale senza precedenti. La Regione – ha aggiunto – non ha voluto assecondare il Comune che è l’istituzione più prossima al Mercadante e per cui stiamo lavorando con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento di Teatro Nazionale. Oggi – ha concluso Palma – è stata scritta una pagina bruttissima e tristissima per quanto riguarda i rapporti istituzionali”.
De Magistris: la responsabilità è di Caldoro, si tratta di scorrettezza istituzionale
“E’ un fatto grave di cui Caldoro si assume le responsabilità”. Secondo il primo cittadino, quanto accaduto nella riunione del Cda dello Stabile ”conferma l’esistenza di un asse Giannola-De Fusco-Miraglia-Caldoro che con la trasparenza non ha nulla che vedere. Quello che è accaduto oggi – ha aggiunto – non si è mai visto e conferma che da una parte c’è chi vuole entrare nei teatri per mettere in campo azioni che con la cultura e l’interesse pubblico non hanno nulla a che vedere e chi invece vuole fare una battaglia di trasparenza”. Il Comune non arretra sulla decisione di sfiduciare il presidente Giannola. ”Il Mercadante – ha proseguito il sindaco – non può vivere di questa trasversalità di interessi e di questa opacità”. Il sindaco ha sottolineato ”’la scorrettezza istituzionale senza precedenti della Regione. C’è – ha evidenziato – un tentativo di andare a interferire in scelte autonome di un ente pubblico come il Comune di Napoli, un’interferenza mai vista nemmeno nelle stagioni più buie della politica”.
In mattinata il botta e risposta fra Caldoro e de Magistris sulla gestione del Mercadante
Poco prima di mezzogiorno, con una nota, il Governatore aveva ribadito il suo sostegno al presidente Adriano Gianola che – si legge – “in riferimento al Teatro Stabile ha profuso capacità e merito – insieme con gli altri organi della associazione – al fine di rilanciare il Mercadante e guidarlo verso una possibile promozione quale Teatro Nazionale, come previsto dal decreto del Ministero dei Beni culturali e Turismo del primo luglio dell’anno scorso”. Un attestato di stima che comprende anche, come facile immaginare, l’auspicio di una continuità di azione di Giannola. “La complessiva azione di governance del presidente Giannola muove per una sua riconferma alla guida dell’ente culturale al fine di garantire quella necessaria continuità dell’organo di gestione in un momento nel quale si decidono le prospettive future del teatro”. E fino a qui, la nota di palazzo Santa Lucia sembra inserirsi in un rituale sostegno ad una personalità che, a parere di Caldoro, ha lavorato al meglio. Ma ecco, la stoccata all’indirizzo di piazza Municipio. “Perplessità si palesano – scrive nel comunicato – in ordine alla possibilità per uno solo dei soci pubblici che siedono nel CdA, di sfiduciare ed individuare unilateralmente – e senza alcun opportuno e preventivo confronto dialettico con gli altri partners fondatori – il presidente del Consiglio di Amministrazione”.
La replica del Comune. Sono le tredici e trenta quando arriva, aspettata, la risposta del primo cittadino, evidentemente chiamato in causa, visto che è stato proprio il Comune di Napoli a “spodestare” Giannola. “Sorprende che la Regione dica che il Comune unilateralmente voglia scegliere il presidente del Teatro Stabile – è stata la risposta del sindaco – non è un atto di forza, semplicemente è lo Statuto che prevede che sia l’amministrazione comunale a indicare il presidente”. Luigi de Magistris, comunicando che proprio oggi avrà luogo un’assemblea a cui per conto del Comune parteciperà l’assessore al Bilancio Salvatore Palma e per la Città metropolitana la dottoressa Miele, ha ricordato che “all’epoca scegliemmo Giannola pensando fosse figura di altro profilo e un garante, ma oggi forse si capiscono tante cose”.
Al momento – ha specificato – si è in una fase di “prorogatio, di ordinaria amministrazione” che terminerà a con l’indicazione dei nuovi vertici. ”A breve – ha spiegato il sindaco – si completerà la manifestazione d’interesse e noi sostituiremo il presidente e il componente dimissionario Adriana Pollice e lo faremo in un’ottica di rilancio, di trasparenza e di forte cambiamento, cercando di fare la scelta migliore”. E de Magistris non si lascia scappare l’occasione per invitare a “smetterla con prove muscolari sulla cultura da parte di chi pensa di non perseguire interessi collettivi e pubblici e basta con questa pagina poco dignitosa del presidente Giannola. Noi non accettiamo che qualcuno persegua interessi altri sul teatro Stabile”.
Barbara Tafuri
(video web tv comune di Napoli)