Alla Rotonda Diaz l’appuntamento finale della visita del Pontefice. De Laurentiis: “Amichevole Napoli-San Lorenzo in suo onore, lo aspettiamo al San Paolo”

NAPOLI – NAPOLI – Calore, gioia, musica, balli. È così l’atmosfera alla rotonda Diaz nell’attesa dell’arrivo di Papa Francesco, ed è così anche lungo tutto il percorso del Lungomare. Famiglie con bambini e qualche nonno al seguito, ragazzi tanti ragazzi, gente arrivata a Napoli in pullman anche perché l’appuntamento del pomeriggio era aperto a tutti. L’assembramento al di là delle transenne era allietato da una Napoli che si è mostrata in tutta la sua bellezza, sfidando qualsiasi previsione di pioggia e freddo. Il Pontefice è arrivato in ritardo rispetto alla tabella di marcia e ha spiazzato tutti perché giunta all’altezza del palco, la vettura bianca che proveniva da via Nazario Sauro invece di fermarsi ha proseguito fino a piazza della Repubblica permettendo così a tutti di salutarlo. Non si è risparmiato al suo arrivo, ha stretto mani, baciato bambini, accarezzato faccine un po’ imbarazzate. Poi, un simpatico “siparietto” con il cardinale Sepe che ha preso un casco da motociclista che gli ha porto Antonio Coppola, presidente regionale dell’Aci, ha tolto la papalina al Pontefice e glielo ha fatto indossare.
Accompagnato sul palco, visibilmente stanco rispetto alle prime ore di questa mattina, Papa Francesco resta seduto e chiede scusa “sono veramente stanco perché voi napoletani mi avete fatto muovere eh?”
Il domanda risposta con i rappresentanti delle tre categorie – i giovani, gli anziani e la famiglia – strappa applausi e sorrisi. E fa battute. Una con la signora Erminia, 95 anni dichiarati, e le dice: “se Lei ha 95 anni, io sono Napoleone” ed esorta a curare gli anziani con la medicina dell’affetto. Il colloquio sul palco con la coppia di collaudati coniugi, 31 anni di matrimonio e nove di fidanzamento, è l’occasione per affrontare il problema della crisi della famiglia, per dire “ci si può lanciare i piatti ma non bisogna finire la giornata senza aver fatto pace” e simpaticamente dice che i corsi prematrimoniali non servono a un granché perché il matrimonio “non è come un corso di inglese che si impara in otto lezioni”.
Si alza in piedi per il discorso finale, per congedarsi dalla città, e per salutare come adesso ha imparato, alla maniera dei napoletani “A Madonna v’accumpagna”. Lo accompagnano le note de O sole mio, suonate dall’orchestra composta dai ragazzi provenienti dai quartieri più disparati (e disagiati) della città e della periferia.
Il Papa va verso la stazione marittima dove lo attende l’elicottero per Roma.
La gente va via, lentamente. Sul palco continua lo show di musica e balli curato dalla Arcidiocesi di Napoli. Ciao Francesco, a presto.

PIZZA AL VOLO – Al termine dell’incontro sul Lungomare, Bergoglio si  è diretto sulla papamobile verso la Stazione Marittima, dove è decollato in elicottero. A via Partenope, un fuoriprogramma: il maestro pizzaiolo Enzo Cacialli ha scavalcato le barriere ed è andato incontro al Papa, offrendogli una pizza. Francesco l’ha presa al volo, senza fare una piega (nel video).

DISABILI – Arrivato in piazza del Gesù, prima di entrare nella chiesa del Gesù Nuovo, il Papa si è avvicinato ad alcuni disabili per abbracciarli e baciarli.
SAN GENNARO – Solo mezzo “miracolo” per il Papa. “Il sangue è metà sciolto”. Il cardinale  Sepe annuncia al Duomo la parziale liquefazione del sangue di San Gennaro davanti al pontefice (nel video). “Il vescovo – dice Bergoglio – ha detto che il sangue è meta sciolto, si vede che il santo ci vuole bene a metà, dobbiamo convertirci di più perché ci voglia più bene”.

TERRA DEI FUOCHI – Nella visita del Papa non poteva mancare un passaggio su una delle piaghe più profonde del territorio. “Sapeva tutto della Terra dei Fuochi. E ha fatto un volto addolorato, contrito, ma mi ha detto di andare avanti” spiega don Maurizio Patriciello, il parroco  di Caivano che ha incontrato Bergoglio al Duomo (foto nella gallery). ”Il Cardinale Sepe  – continua Patriciello – mi ha presentato come il prete della Terra dei Fuochi ma lui sapeva tutto”. “Gli ho chiesto una parola per i tanti volontari che combattono con me e lui mi ha detto che devono andare avanti. ‘E io che faccio?’ – gli ho chiesto -. ‘E tu pure devi andare avanti con loro’, mi ha risposto”. “E così farò – ha concluso don Patriciello – con la benedizione del Papa andremo avanti con impegno ancora maggiore”

CHIESA E SOLDI –  “Quanti scandali nella Chiesa e quanta mancanza di libertà per i soldi!”. Sull’affarismo nel mondo della Chiesa Bergoglio si è dilungato al Duomo, nel discorso ai sacerdoti e ai religiosi. A loro ha raccomandato “lo spirito di povertà”. Non sono mai troppe le volte per farlo.

LA PARTITA DEL PAPA – “Presto organizzeremo al San Paolo una partita tra il Napoli e il San Lorenzo per Papa Bergoglio, grande appassionato di calcio”. Aurelio De Laurentiis annuncia quella che è più di un’idea. “La mia speranza  – aggiunge il presidente del Napoli – è che possa essere presente anche lui. La visita di oggi è stata un evento straordinario, che ci ricorderemo per tutta la vita”.

Barbara Tafuri

(Foto Francesco Bassini/Barbara  Tafuri/Facebook)

(Video Facebook/Ufficio stampa Comune di Napoli)

 

 

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