Il giornalista Sandro Ruotolo, che realizzò un reportage sulla Terra dei fuochi con l’ex pentito: “Gli ho parlato dopo l’operazione, stava bene”

NAPOLI – La morte di Carmine Schiavone, come la sua esistenza, si conclude in un vortice di misteri. Interrogativi squadernati di getto dal giornalista Sandro Ruotolo, con un video postato su Facebook. “Ero andato a trovare Carmine Schiavone nell’ospedale di Viterbo una settimana fa – spiega Ruotolo -. L’avevamo invitato alla puntata sulla terra dei fuochi di Servizio Pubblico, poi avevamo perso i contatti con lui, e avevamo saputo che si era fatto male, era caduto dal camino di casa”. Il giornalista rende noto che l’ex boss mercoledì è stato operato alla colonna vertebrale. “Gli hanno messo una piastra alla prima lombare. Ci ho parlato ma stava bene”. Una morte improvvisa, dunque, quella di Schiavone. Una fine preceduta però dall’ennesima rivelazione, o presunta tale. “Mi aveva detto due cose – racconta Ruotolo -: la prima è che aveva portato gli investigatori nella zona di Castel Volturno, due mesi fa. La seconda cosa è che avrebbe detto quello che a noi un anno fa disse di non poter dire”. Potrebbe essere solo l’ultimo capitolo del romanzo giallo di Schiavone, costruito tra mezze verità e sensi di colpa.

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