L’onda travolgente del “Mare Fuori” del Giffoni53

Matteo Paolillo saluta i giffoners: “Starei qui ad oltranza. Per me indispensabile è l’amore, senza non si può essere felici”

Dal Mare Fuori all’onda travolgente e senza limiti. A GiffoniFilmFestival arriva Matteo Paolillo e l’atmosfera diventa sempre più calda. L’attore e cantante nato a Salerno ha portato con sè un vero e proprio pienone di fan alla ricerca di un autografo, un selfie o una foto con il giovanissimo artista che ha letteralmente acquistato negli ultimi anni un successo strabordante. Sarà stata l’aria di casa e di famiglia ma il sorriso di Matteo Paolillo ha illuminato la giornata dei giffoners.

Sento la stessa energia di due anni fa, mi sembra strano. E mi fa impressione ritornare in queste stanze, sembra che il tempo non sia mai passato”.

Per Matteo Paolillo sembra non essere cambiato molto nonostante il percorso, l’esperienza e il suo talento che lo ha reso un artista carismatico e dalle mille sfaccettature: due anni fa era a Giffoni Film Festival e ci ritorna per la 53^ edizione con una maggiore carica ed energia (nonostante la concentrazione per le riprese in corso di Mare Fuori 4) ma soprattutto con un bagaglio di successo che forse non lascia spazi.

Mi aspetto di ritrovare un pubblico sempre più caldo, mi sento a casa qui. È emozionante esserci. Ci sono stati momenti difficili anche per me ma se dovessi consigliare qualcosa a chi vuole intraprendere la stessa strada è di non smettere mai di crederci”.

Il tema del Giffoni53 è indispensabili ma cos’è davvero indispensabile per il talento salernitano? La risposta è chiara, limpida e semplice proprio come lui:

L’amore per me è indispensabile, senza non si può essere felici”.

L’amore, una sfaccettatura dell’arte. L’amore, come quello provato dai ragazzi presenti in Sala Truffaut e che hanno voluto rivolgergli domande per soddisfare curiosità e scoprire il ragazzo Matteo che si nasconde dietro il personaggio Edoardo. Tra voci rotte dall’emozione di ritrovarsi davanti al proprio idolo all’ironia e simpatia con cui ha risposto Matteo Paolillo c’è la profondità delle parole. l’attore ha spiegato:

Per quanto possa essere veritiera la serie è comunque una fiction. Quando una serie diventa così importante e ci possono essere esempi forse sbagliati al suo interno c’è necessità di avere un’educazione alla visione. Le scuole si devono occupare di questo oltre ai genitori. L’arte non può per prima permettersi di sottolineare determinate cose perché dovrebbe essere insita nello spettatore, tutto sta alla base”.

La carriera dell’artista non si fermerà di certo qui:

Vorrei continuare a raccontare personaggi ma allo stesso tempo raccontare me stesso e ciò che mi sta intorno con la musica. Cosa desidero di più dalla vita? – ha sottolineato – continuare a lavorare con quello che mi piace di più, recitare, cantare e circondarmi di persone che mi amano per quello che sono e non per quello che sono diventato, che amano l’essenza e non le cose materiali”.

Il successo non lo ha cambiato o esaltato, l’importanza è conservare sempre se stessi:

Non avrei mai pensato di raggiungere questo successo, Mare Fuori ha avuto successo progressivo e le cose sono arrivate all’improvviso ma alla fine io sono sempre lo stesso. Dalla musica poi traggo anche ispirazione per i personaggi da interpretare”.

Molti hanno chiesto consigli, soprattutto i sognatori, i giffoners che desiderano intraprendere un percorso fatto di arte, bello ma anche difficile:

Un attore ha una vita instabile perché non ha un lavoro normale, c’è una prestazione lavorativa poi finisce e poi chissà…io sono arrivato a Mare Fuori a 24 anni. Avevo passato tanto tempo dentro la paura di non andare avanti: di non avere futuro certo e concreto. Quando il futuro è determinato ci tranquillizza di più. Io non penso ad una vita diversa da questa, probabilmente sarei andato avanti anche se Mare Fuori non avesse avuto il successo che ha avuto”.

Una carriera segnata anche dalla passione per la scrittura:

Non c’è una emozione da cui partire per poter scrivere. Si parte sempre da come stai. Io credo molto in questo. L’ispirazione viene da ciò che ho dentro, ma anche da frasi prese in giro. Capita a volte che dimentico di segnarmi frasi che vorrei poi scrivere. Non credo molto al sedersi alla scrivania e poi scrivere perché lì poi ti blocchi”.

Una giffoner chiede:

Cosa ha lasciato Edoardo in Matteo e viceversa?

Edoardo mi ha lasciato la possibilità di crescere e di interessarmi ad argomenti mai conosciuti prima, mi ha aperto alla sensibilità verso tanti argomenti della nuova generazione e poi mi ha lasciato la speranza: vedere come tante persone che hanno avuto una vita difficile cambiare poi. A lui ho lasciato la mia voce, il mio corpo e la mia anima”.

A Giffoni, Matteo ci è ritornato ma vorrebbe farsi coinvolgere dall’affetto per tanto e scherzando dice:

Qui ci starei altre dieci ore sto così bene”.

Un salernitano che si è fatto strada e che vede trova nella sua città di origine e nelle sue radici sempre un porto sicuro in cui tornare anche per ispirazione:

Quando ero più piccolo ho cominciato a studiare recitazione a Salerno ma era un po’ diverso: non c’era l’età d’oro che stanno vivendo Napoli e la Campania sul cinema e sulla musica e in qualche modo per studiare recitazione dovevi andare fuori. Oggi sono cambiate le cose perché si è decentralizzato il mercato e perché è più facile arrivare a Roma, ad esempio, si sono accorciate le distanze. Secondo me la cosa più importante, oltre alle possibilità lavorative è scegliere il posto dove vivi meglio. Salerno è una città così bella, dove hai tutto a portata di mano, compreso il mare e le bellezze che ci invidiano da tutto il mondo. Per chi fa questo lavoro queste sono cose importanti che ti ispirano e ti fanno vivere in un determinato modo”.

Per Matteo Paolillo tra gli applausi, il GiffoniFilmFestival ha riservato, infine, lo specialissimo Explosive Talent Award.

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