L’Irnofestival incantato dal Quartetto d’archi del Teatro alla Scala

Sublimi melodie ed avvincenti musicalità hanno scaldato gli animi della platea

Ieri sera, ad appassionare e coinvolgere il nutrito pubblico accorso al Duomo di Salerno, è stato il Quartetto d’archi del Teatro alla Scala. Le paventate, e scongiurate, cattive condizioni meteorologiche non hanno fermato l’onda del successo dei concerti dell’Irnofestival. Sublimi melodie ed avvincenti musicalità hanno scaldato gli animi della platea plaudente in un crescendo di emozioni come solo la musica riesce a fare. Il gruppo ha suonato un superbo potpourri di quartetti per archi partendo dal Quartettsatz, D 103 di Schubert, opera incompiuta del maestro. E’ stata, poi, musicata l’unica opera cameristica di Verdi, il Quartetto in Mi minore, la cui partitura originale è serbata al Conservatorio di Napoli dove Verdi la scrisse nel 1873 durante una forzata pausa causata dal rinvio di una nuova produzione di Aida. Una composizione decisamente gradevole e riuscita e l’ascolto del Quartetto della Scala è stata l’occasione per riscoprire un pezzo da concerto affascinante e persuasivo. Particolarmente apprezzato dalla sala il Quartetto Dorico di Ottorino Respighi. Un unico, articolato movimento suggestivo di grande pathos che ha affascinato e coinvolto gli ascoltatori in sale, con carattere, colore e atmosfera. Infine, applausi scroscianti per due piccole chicche tratte dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni e dal genio di HaydnL’ultimo appuntamento con i concerti al Duomo dell’Irnofestival sarà il prossimo lunedì 10 settembre, alle ore 21. Una serata dedicata all’opera lirica durante la quale si esibiranno il tenore, Francesco Anile, e il soprano, Gabriela Istoc, diretti dal maestro Juan Cantarell.

 

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