L’infame, quando la vita del pentito va in scena

Lo spettacolo alla Sala Assoli sulla storia di Luigi Della Buona, detto Mazz ‘e scopa

NAPOLI – Ordini, comandi, spedizioni punitive. Questa in poche parole la vita di Luigi Della Buona, detto Mazz ‘e scopa, pentito di camorra che è andata in scena al teatro Sala Assoli a Napoli sabato 2 e domenica 3 gennaio. Una vita difficile, quella di Luigi, costretto per motivi familiari (suo padre era un malavitoso) a partecipare, seppur marginalmente a suo dire (si occupava solo di spaccio di stupefacenti) alle attività del clan di Pasquale Cardillo, detto Cineme a ‘cculure per la sua capacità di raccontare agguati come se fossero segmenti di film colossal. Luigi che è il solo protagonista e voce narrante della rappresentazione, è un doppio infame: da un lato per essere diventato complice della Polizia e dei magistrati e utile per la cattura di esponenti camorristici del napoletano; dall’altro per aver tradito con un clan rivale il suo capo ‘o Cardillo il quale tuttavia aveva ucciso a tradimento quasi l’ intera sua famiglia. Un racconto, quello di Mazz ‘e scopa, che avviene tra lucidità ed ebbrezza: condizione questa legata alla droga e all’alcool che solitamente assumeva assieme ai compagni di malavita dopo ogni missione nel loro covo tenebroso di Montagna Spaccata. Una scelta, la sua, di collaborare con la giustizia che paga a caro prezzo, ossia con la perdita del suo ultimo congiunto e quindi la totale solitudine in un mondo ormai violento e vigliacco. Scritto da Giovanni Meola e interpretato magistralmente da Luigi Credendini “L’infame” rientra nel programma di eventi stilato dal teatro Sala Assoli per i suoi 30 anni d’attività.

Angelo Zito

(Foto Giovanni Meola/Fb)

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