Festi-uall, atto quarto: cronaca della serata passata ad aspettare Gassman

Sufficientemente in forze siamo giunti alla penultima serata, quella per intenderci in cui cantano tutti ma proprio tutti, giovani compresi

Un tour de force senza precedenti che noi portatrici di cromosoma X affrontiamo con tolleranza certe di essere ripagate dall’arrivo sul palco di sua maestà Alessandro Gassman.

 

Non l’avete visto? Tranquilli, non lo ha visto praticamente nessuno, dal momento che è arrivato sul palco all’1.03 per scenderne dopo 40 secondi netti, l’apparizione più breve della storia del Festival – e pure più inutile visto che manco si è capito che film è venuto a promuovere.

#garkovaiacasa

 

Ma torniamo alle prime battute, a quando cioè viene eletto il vincitore tra i giovani: l’albanese? Naaa. L’egiziano? Naaaa. La ragazza? Naaa? Ma uno che canta un pezzo che si chiama AMEN. Amen, ragazzi.

Io lo sapevo, che alla fine quest’italietta si è dimostrava per quello che era: uno paese catto-gasparro-fascista. Comunque veramente ci fa piacere che ha vinto questo giovane Gabbani. Ha 108 anni, un poco di soddisfazione se la meritava. Pure per quel problema all’anca, poverino.

#garkovaiacasa

 

Torniamo ai big, che si esibiscono praticamente senza soluzione di continuità: si parte con Annalisa che pure porta sul palco tutta la sua freschezza fasciata in un vestito che manco Gina Lollobrigida dei tempi d’oro si sarebbe sognata di mettere. Però è bellina, canta bene, jamm annanz.

Zero Assoluto. Com’era quella storia? Omen Nomen?

Si continua con Rocco Hunt, tormentone ufficiale di questo Festival, poi Irene Fornaciari, grazie puoi andare, gentilmente lascia aperta la porta per Coso&Cosa, ecco, andate anche voi.

A interrompere questa infilata di jatture Enrico Ruggieri, che là in mezzo fino a mò è il più giovane di tutti quanti, pure di Rocco Hunt che i testi secondo me li pensa alla fermata del pulmann, zelantemente trascrivendo quello che sente dire dai vecchi lì in attesa dal 1986.

#garkovaiacasa

 

Oh ma non dimentichiamocelo, sta pure Garko.

Cui con grande sforzo gli autori hanno confezionato un mix di battute esilaranti, così da farne uscire finalmente la verve comica.

Cose tipo Carlo, ma forse dovrei chiamarti Carletto perché mi fai gli scherzi. Autori, grazie della premura, veramente, ma Garko a far ridere ci riesce benissimo anche da solo.

#garkovaiacasa

 

Mentre ancora ci stiamo tenendo la pancia dalle risate arriva sul palco Francesca Michelin, poverina.

Anche perché le seguono un milione di Elio chiamati a sostenere le ragioni della chirurgia estetica, ragioni ampiamente accolte e rafforzate dalla regina della musica italiana la cui esibizione, casualmente, segue a ruota.

#garkovaiacasa

 

E non dimentichiamoci neanche dell’altra metà del cielo: Virginia Raffaele che veste i panni di Belen Rodriguez indossando – ma che adorabile stronza – un vestito di Emma Marrone, e Madalina Ghenea che invece veste i panni del piumino swiffer. La polvere non dura perché Madalina la cattura, mi suggeriscono dalla regia.

#garkovaiacasa

 

Dopo un atteso ma deludente Brignano torniamo alle canzoni:  Bernabei (ma chi è, è sempre l’ex cantante dei Dear Jack) con Infinito che dice il mio fidanzato che ne capisce di musica, non è malaccio (faccio atto di fede) poi Neffa, con un pezzo che non gli rende assai giustizia.

#garkovaiacasa

 

Dopo Brignano un altro momento comico: arriva Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, che nel premiare Gabbani – che ciorta Gabbà – rivolge un pensiero ai nostri Marò. Avrebbe potuto rivolgerne uno anche al nostro Giulio Regeni, i cui funerali si svolgevano in quelle stesse ore. Faceva più bella figura.

#garkovaiacasa

 

Ritorniamo alla musica: è il momento di Scanu che – debilitata da una tremenda buonite – non riesco a massacrare come vorrei e i Dear Jack che veramente, uagliù, ‘mparateve ‘a cantà. Soprattutto perché dopo di voi arriva Elisa, la situazione è insostenibile.

Come una fata dei boschi, la pelle trasparente, decorata da un bellissimo fregio, Elisa ci regala una voce che sorprende sempre ma non stanca mai.

#garkovaiacasa

 

Le seguono Noemi che per restare il tema navy si presenta vestita come Francesco Schettino, gli Stadio che non gli puoi dire proprio niente, Arisa che chi scrive particolarmente ama, quindi non mi avrete, e finalmente Lorenzo Fragola. Fragola, come dice la meglia amica mia ‘tu puoi stare solo dentro alla coppetta’.

#garkovaiacasa

 

La serata volge al termine, mancano solo i Bluvertigo, che giusto giusto mettono la testa fuori dal tauto per tornarvi prontamente, Dolcenera, dai è tardi, pigliati un tassì e vai a casa, e finalmente Clementino che chiude questo interminabile pasto come il più rinfrescante dei sorbetti (agli agrumi, naturalmente).

#garkovaiacasa

 

Al termine di tutte le esibizioni c’è una prima scrematura: cinque cantanti vengono confinati in una specie di Purgatorio da cui solo uno si salverà.

E un solo dato, a riguardo, mi preme sottolineare: Zero Assoluto figuremmè.

Oltre che ora e sempre #garkovaiacasa

Sarah Galmuzzi

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