Turismo rurale, enogastronomia, trekking, sport, esibizioni, laboratori didattici, focus tematici e musica etnofolk
Sarà un’edizione “Gold” il 40ennale della Sagra della Castagna di Calvanico che, per festeggiare questo importante anniversario, si sdoppia in due week end consecutivi, dal venerdì alla domenica, tra il 5/6/7 e 12/13/14 ottobre 2018. 40 anni che racchiudono una stratificazione di sensi e di storie, in cui si incrociano tradizioni tramandate di generazione in generazione, borghi nobiliari in festa, corse nei castagneti rigogliosi. 40 anni immersi in un ambiente naturale incontaminato, che si apre al mondo attraverso le innovazioni tecnologiche e digitali esprimendo nel suo essere il concetto contemporaneo di “glocal”, ovvero essere radicati al territorio e preservarlo con una visione però globale e inserita nel mondo. La ricerca dei sapori autentici e genuini, il fascino della montagna tra i castagneti secolari e gli antichi sentieri, i piatti della tradizione contadina, immersi tra storia, leggende, all’insegna del recupero della visione rurale 100% green: tutto questo si ritrova nella Sagra della Castagna di Calvanico, promossa dalla Parrocchia del S. S. Salvatore con la direzione di Don Vincenzo Pierri. Una festa che diventa veicolo di promozione delle eccellenze del territorio tra turismo rurale, enogastronomia, trekking, sport, esibizioni e show cooking, laboratori didattici, focus tematici e musica etnofolk, nel cuore del borgo più alto della Valle dell’Irno, muovendosi tra una doppia location, piazzale Europa e località Chiaio, a 600 metri sul livello del mare, fino a raggiungere a piedi il “pizzo” di Monte San Michele a 1.547 metri d’altezza. Alla visione naturalistica si aggiunge il recupero del patrimonio storico-architettonico, perché anche quest’anno il ricavato della kermesse sarà devoluto per la ristrutturazione del complesso ecclesiale del S. S. Salvatore, il cui impianto originale risale al Duecento. “Investire su un prodotto che la propria terra offre è motivo di grande orgoglio ed è una gioia riuscire a proporlo agli altri, trasformato in pietanze a chilometro zero, dalla natura alla tavola – sottolinea Don Vincenzo Pierri – È un’occasione di aggregazione sociale, di riscoperta del territorio e delle proprie radici, imprescindibile per una società che vuole aprirsi al mondo. Un momento per ritrovare la propria identità collettiva, per poi aprirsi ad un universo globale. La Sagra della Castagna assume una connotazione ancora più forte, perché anche questa edizione sarà dedicata al recupero della chiesa parrocchiale, il cuore pulsante della nostra comunità”.