Tifoso morto prima di Inter-Napoli, 8 indagati: ma il cerchio si allarga

Ipotesi di omicidio volontario di Daniele Belardinelli, l’accusa riguarda sostenitori napoletani e interisti. Coinvolti nell’indagine forse decine di ultrà. A Milano scarcerato uno degli arrestati, il gip: “Ha fatto i nomi malgrado pressioni e omertà della curva”

Tifoso morto negli scontri prima di Inter-Napoli, sono 8 gli indagati per omicidio volontario e rissa. Tra essi, 5 tifosi del Napoli a bordo di una Volvo V40, tra cui un minorenne, e altre tre persone, ritenute all’interno di una seconda automobile coinvolta nell’incidente. La seconda vettura dovrebbe essere sequestrata, nei prossimi giorni, come avvenuto per la prima. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono condotte dalla digos del capoluogo lombardo, i cui investigatori sono a Napoli da stamattina per gli interrogatori. Ma le indagini non si fermano. Gli indagati potrebbero infatti essere decine – fra i 30 e i 40 – per la morte di Daniele Belardinelli. La circostanza si apprende dalle parole dell’avvocato Emilio Coppola, all’uscita dalla questura di Napoli, al termine degli interrogatori. Inizialmente, il legale difendeva 4 tifosi napoletani indagati. Ma ha dovuto rimettere il mandato per 2 di loro, causa incompatibilità: le loro versioni sembrano contraddire quelle degli altri. “L’accusa di omicidio volontario – precisa Coppola – non riguarda solo i napoletani ma anche gli interisti”. Intanto, sul fronte milanese dell’inchiesta, si registra l’uscita dal carcere del tifoso nerazzurro Luca Da Ros, 21 anni, spedito ai domiciliari. Nell’ordinanza di scarcerazione, il gip Guido Salvini sottolinea come il giovane abbia svelato la “identità di numerose persone coinvolte” ,malgrado la “pressione” e la “omertà” della curva.

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