Teatro a lutto, addio a Luca De Filippo

Il figlio di Eduardo è morto a Roma, aveva da poco scoperto di essere ammalato. Saracinesche abbassate al Mercadante

ROMA  – Nelle scorse settimane era stato ricoverato per quella che pareva una discopatia, ma Luca De Filippo, il figlio di Eduardo, era gravemente ammalato: lo hanno scoperto i medici con una serie di esami. La morte, nella sua casa romana, è giunta dopo poco dalla scoperta del male.

Luca De Filippo  aveva interrotto la tournée della commedia del padre ‘Non ti pago’ e già nel corso delle repliche al teatro Augusteo di Napoli era apparso stanco e affaticato.

Le saracinesche del teatro Mercadante di piazza Municipio, lo stabile partenopeo di cui aveva assunto la direzione, sono state chiuse in segno di lutto.

Il sindaco Luigi de Magistris ha disposto la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali di Luca De Filippo in segno di profondo cordoglio per la scomparsa di un grandissimo maestro del Teatro nazionale.

LA VITA, LA CARRIERA

De Filippo era nato a Roma nel 1948. A soli otto anni è Peppeniello in ‘Miseria e nobiltà’ di Eduardo Scarpetta, diretto dal padre Eduardo. A vent’anni il debutto ufficiale in ‘Il figlio di Pulcinellà di Eduardo per la regia di Gennaro Magliulo e l’iniizo della sua totale dedizione all’attività teatrale che lo vede impegnato a tempo pieno, sotto la regia del padre, in tantissime piece: da ‘Filumena Marturanò a ‘Il berretto a sonaglì di Pirandello, passando per ‘La donna è mobilè di Vincenzo Scarpetta. La lista è molto lunga. Tante anche le apparizioni cinematografiche e televisive. Luca De Filippo è tra gli interpreti di ‘I giovani tigrì (1967), ‘Il negozio di piazza Navonà, (1969), ‘Petrosenellà, ‘Le scene di Napolì (1982), ‘Naso di canè (1985), ‘Il ricattò, ‘Sabato, domenica e lunedì’ (1990), ‘Uscita di emergenzà (1992), ‘Come te nessuno maì (1999). Nel 1981 Luca De Filippo fonda poi una sua compagnia teatrale con cui mette in scena molte commedie del padre Eduardo e degli Scarpetta. Nell’estate del 2000 cura, inoltre, la regia di ‘La scala di setà di Gioacchino Rossini presentato al Rossini Opera Festival di Pesaro.

Ma Luca De Filippo è stato attento anche alla contemporaneità: nel 1990 è interprete di ‘La casa al marè di Vincenzo Cerami, di cui cura anche la regia. È solo l’inizio. Dopo arriveranno ‘Tuttosà e Che bestià (regia di Benno Besson), ‘L’esibizionistà (testo e regia di Lina Wertmuller), ‘L’amantè di Harold Pinter (con Anna Galiena, regia di Andrée Ruth Shammah), ‘Il Suicidà (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese), ‘Aspettando Godot’ di Samuel Beckett e ‘Resisté’ di Indro Montanelli (di entrambe cura la regia). Dal 2003 al 2010 Francesco Rosi lo dirige in una trilogia eduardiana del primo dopoguerra: ‘Napoli Milionaria!’, ‘Le Voci di Dentrò e ‘Filumena Marturanò con Lina Sastri nel ruolo della protagonista. A Natale del 2009 mette in scena ‘Padre Cicognà con il Maestro Nicola Piovani. Un poema in musica dedicato ad Eduardo per ricordare i venticinque anni dalla sua scomparsa. Dall’ottobre 2010, ritorna alla regia con lo spettacolo ‘Le Bugie con Le Gambe Lunghè di Eduardo De Filippo interpretando il ruolo del protagonista. Fanno parte della messa in scena anche Carolina Rosi e Nicola Di Pinto. La commedia verrà rappresentata in tutta Italia per le stagioni 2010-11 e 2011-12. A novembre 2010 viene insignito del Premio De Sica come migliore attore teatrale. Nel 2015 partecipa al film ‘La stoffa dei sognì di Gianfranco Cabiddu.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO DE MAGISTRIS “ERAVAMO DIVENTATI AMICI”

Commosso il sindaco de Magistris quando ha accolto la notizia della scomparsa di Luca De Filippo.
“Muore un grandissimo maestro del teatro contemporaneo, eccezionale interprete della più illustre tradizione teatrale napoletana. Di Luca in questi anni ero diventato anche amico; la mia stima nei suoi confronti era talmente alta che assieme a Nino Daniele avevamo deciso di nominarlo Direttore della prima scuola del teatro della drammaturgia in lingua napoletana, dopo che avevamo ottenuto il prestigioso risultato – da tutti noi fortemente voluto – di far diventare il Teatro stabile di Napoli Mercadante e San Ferdinando, Teatro nazionale
Luca aveva cominciato con tantissimo entusiasmo la selezione per la formazione teatrale dei primi giovani ed assieme a lui stavamo progettando tante iniziative per il rilancio ed il riscatto di Napoli attraverso la cultura, con il coinvolgimento della Fondazione Eduardo e della struttura dell’ex carcere Filangieri, che da pochi giorni siamo riusciti a far entrare nel patrimonio del Comune di Napoli attraverso l’acquisizione dal Demanio dello Stato.
Quante iniziative ci hanno visto lavorare insieme in questi ultimi tempi soprattutto nel carcere di Nisida oppure nel ricordo commosso di Francesco Rosi o dell’evento per i trent’anni della legge di Eduardo sulla devianza minorile che si sono svolti al Maschio Angioino. Con Luca scompare il grande erede del teatro di Eduardo.
Alla famiglia e in particolare alla dolcissima moglie Carolina un abbraccio grandissimo e profondo da parte mia e di tutti napoletani.”  A Napoli sarà lutto cittadino nel giorni dei funerali.

 

NINO DANIELE “NAPOLI DEVE TRIBUTARGLI GLI ONORI PIU’ GRANDI”

“Non sono bastate le preghiere delle ultime ore e purtroppo Luca se n’è andato. Napoli perde un tesoro immenso e insostituibile di arte e umanità.  Di candida gentilezza e di intransigenti principi di serietà rigore, e disinteresse. Siamo addolorati soprattutto per i giovani di questa città a cui Luca avevo deciso di dedicare con la solita intensità e senza risparmio, e senza risparmio neanche per il suo ormai fragile cuore, il suo impegno, nel solco della lezione di Eduardo, che ai giovani, quelli più emarginati e apparentemente senza speranza, voleva che fosse offerta una via di riscatto. Forse le parole più belle che gli abbiamo sentito dire in questi ultimi tempi sono proprio quelle che ha pronunciato nell’accettare l’incarico di dirigere la scuola del Teatro Nazionale: “Io vi donerò la mia esperienza e voi mi darete il vostro entusiasmo. Siamo vicini con tutta la città a Carolina, ai figli e ai familiari tutti. Napoli deve tributargli gli onori più grandi quelli che si debbono a uno dei suoi figli migliori”.

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