Strage ferroviaria in Puglia, si cercano dispersi. Indagini, fari sul mancato raddoppio del binario

Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti dei due treni. Il bilancio parla di 23 morti e 50 feriti.  Al Policlinico di Bari è iniziato il riconoscimento delle salme

Il bilancio della strage è ancora provvisorio: 23 morti e 50 feriti. Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti dei due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, in Puglia. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro ancora lungo. Al Policlinico di Bari è iniziato il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati.

 

LE INDAGINI: CHIAREZZA ANCHE SUL MANCATO RADDOPPIO DEL BINARIO – Sono partite le indagini. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. L’ipotesi è quella di un errore umano, ma non si escludono tutte le altre piste, compresa quella del guasto. L’indagine dovrà accertare non solo chi ha sbagliato, ma se chi ha sbagliato è caduto in errore da solo o se è stato indotto in errore da altri. Dovrà poi verificare l’adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore, e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. Emerge un particolare: erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. Ulteriori dettagli emergeranno dall’esame della scatola nera del treno proveniente da Bari, estratta in condizioni intatte.

 

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