Dopo la chiusura alle 13 a Pasquetta, con tantissimi turisti appiedati a Pompei, il governatore se la prende con i sindacati ma la holding dei trasporti e l’Orsa Autoferro riportano la vicenda al rapporto di servizio tra Regione e azienda: è così da sempre e dovrebbe essere risaputo
Bastona i sindacati, alla maniera di Renzi. Ma sullo scandalo Circumvesuviana, Vincenzo De Luca dovrebbe guardare meglio in casa propria. Ossia al contratto di servizio tra Regione ed Eav. Dopo la chiusura alle 13 della linea ferroviaria a Pasquetta, che ha costretto tantissimi turisti a tornare da Pompei con mezzi di fortuna, il governatore afferma che “abbiamo cominciato un lavoro duro che ci porterà ad avere nei prossimi mesi ad avere segnali. Arriveranno – assicura – i primi treni nuovi nell’ambito di un programma di investimenti di 600 milioni. Ogni tanto dobbiamo fare i conti con qualche comportamento irresponsabile di pseudo-sindacalisti, con un ultimo episodio riguardante la Circumvesuviana con il servizio interrotto alle 13. Bisogna chiedere scusa. Noi dobbiamo colpire vecchie abitudine parassitarie. Siamo il paese dove non si lavora nei giorni di festa”. Il governatore sostiene che “abbiamo cominciato uno scontro con i sindacati e solo per organizzare i turni dei capotreni si sta facendo una guerra nucleare. Ci sono problemi di fondo di materiale rotabile. Ho finito di parlare – aggiunge – con i dirigenti di Eav che hanno commesso un errore grave, perché bisognava dare informazione adeguata. Bisognava fare ordine di servizio per coprire il tratto fino alle 17. Poi lascia che il sindacalista, il pippero dica di no. Ma cominciamo a colpire i parassiti”.
SCONTRO DE GREGORIO-M5S – E l’Eav cosa dice? Il presidente della holding regionale Umberto De Gregorio è impegnato in uno scontro con il M5s. Ma nel contrattaccare alle accuse, chiarisce il perimetro della vicenda. La capogruppo dei pentastellati lo mette nel mirino. “Il presidente De Gregorio nominato ai vertici dell’Eav per meriti di campagna elettorale pro De Luca dovrebbe innanzitutto scusarsi a nome dell’azienda con le migliaia di turisti lasciati irresponsabilmente a piedi e poi, cosa più importante, dovrebbe immediatamente dimettersi per non dire nascondersi. Quello che è accaduto lunedì in Albis è scandaloso – sottolinea l’esponente pentastellata- turisti costretti a tornare a piedi da Pompei a Napoli o peggio costretti a servirsi di trasporti privati. Un interruzione di servizio pubblico che rasenta il codice penale”. “La Regione Campania – aggiunge Ciarambino – si assuma la responsabilità politica di questo sfascio. Nomini all’Eav persone all’altezza dei problemi da risolvere e non i soliti ‘amici’ di De Luca”.
Alle accuse replica De Gregorio. “Sono io a chiedere le dimissioni del consigliere Valeria Ciarambino – spiega il presidente Eav – la quale, con tutta evidenza, parla senza alcuna cognizione di causa. Dovrebbe sapere, se si informasse prima di parlare, che Eav opera in regime di obbligo di servizio e non di contratto di servizio. Immagino che la Ciarambino non conosca la differenza tra i due concetti, e quindi Le ricordiamo che ‘obbligo’ vuol dire che la Regione ha imposto – in una situazione di evidente crisi strutturale e finanziaria della società – il numero e la tipologia delle corse da effettuare”. “Dovrebbe anche sapere, il consigliere Ciarambino – continua De Gregorio – che da oltre 20 anni le linee Eav non prestano servizio il pomeriggio del giorno di Pasqua, perché cosi è previsto nell’obbligo di servizio a cui Eav è tenuta ad uniformarsi. Il servizio, sospeso soltanto nel pomeriggio del giorno di Pasqua, è stato preventivamente annunciato sul sito Eav, nella pagina ufficiale Eav sul social network Facebook e con appositi comunicati affissi presso le stazioni interessate. Nessuna interruzione di pubblico servizio, quindi: è l’affermazione della Ciarambino a rasentare la denuncia penale”. Nel rispondere al M5S De Gregorio offre quindi una prospettiva diversa da quella di Palazzo Santa Lucia. Il problema non sono i sindacalisti parassiti, ma il rapporto tra la Regione e la holding dei trasporti. Come spiega proprio il sindacato.