Secondo la Procura di Milano ci sono troppe discrepanze tra i redditi dichiarati dalle ragazze e i loro conti correnti

MILANO – Le ragazze perquisite nell’ambito dell’inchiesta “Ruby ter” sarebbero titolari di conti correnti incompatibili con le loro dichiarazioni dei redditi. La Procura di Milano ha inviato la polizia giudiziaria nelle loro abitazioni alla ricerca di tutta la documentazione che possa spiegare questa discrepanza. Nel decreto di perquisizione si farebbe riferimento anche a intercettazioni disposte dai pm in questi mesi e alle motivazioni delle due sentenze dei processi Ruby e “Ruby bis”, origine di questo nuovo procedimento. Inoltre, dalle indagini effettuate sarebbero spuntate acquisizioni immobiliari da parte delle “olgettine” non giustificabili coi loro redditi dichiarati. Alla fine del 2013, Silvio Berlusconi aveva interrotto, stando a notizie di stampa, i bonifici mensili di 2500 a favore delle giovani. Il sospetto dei pm però è che l’ex Cavaliere abbia continuato a pagare con altre modalità le ragazze.

Nel decreto di perquisizione, si fa riferimento al fatto che “per molti mesi a cavallo tra i due processi” (Ruby e Ruby bis) le ragazze “ricevevano una sorta di stipendio e una non modica liquidazione” da Silvio Berlusconi. Durante le perquisizioni di oggi, gli uomini della polizia giudiziaria hanno fatto aprire alla show girl Francesca Cipriani una cassetta di sicurezza in cui sono stati trovati migliaia di euro in contanti. “La mia assistita – ha affermato il suo legale, l’avvocato Marco De Giorgio – ha dato piena disponibilità all’apertura della cassetta di sicurezza”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest