Le sue funzioni verranno temporaneamente esercitate da Piero Grasso, presidente del Senato
ROMA – E’ il giorno dell’addio del Ministro degli Interni più “disattento” della storia d’Italia, ossia dell’attuale presidente della Repubblica, ossia di colui il quale sapeva cosa stava succedendo nella Terra dei Fuochi. E non disse niente. Giorgio Napolitano oggi rassegna le dimissioni dal ruolo di presidente della Repubblica, onorificenza alla quale vengono elevati personaggi del suo rango, perlomeno in un paese come l’Italia.
“Certo che sono contento di tornare a casa!”, ha detto: ne siamo lieti anche noi. Oggi firmerà la lettera di dimissioni e lascerà il Quirinale, dopo quasi nove anni di mandato. Subito dopo si aprirà ufficialmente la corsa al suo successore, mentre il presidente del Senato Piero Grasso svolgerà per il tempo necessario le funzioni di capo dello Stato.
Giorgio Napolitano firmerà di suo pugno le dimissioni che poi viaggeranno, portate personalmente dal segretario generale Donato Marra (per nove anni l’ombra del presidente), tra il Senato, la Camera e palazzo Chigi. E il suo ultimo messaggio agli italiani, al solito strabordante di retorica fine a se stessa, non poteva che essere nel solco del suo granitico “credo”: unità del paese e riforme.