Napoli, la rivolta operaia di Mergellina. Blocco stradale davanti al tunnel di Piedigrotta

 

20 lavoratori edili non percepiscono gli stipendi da un anno. Assente Palazzo San Giacomo

Rabbia operaia e blocco stradale stamattina a Mergellina. Rabbia operaia contro l’indifferenza delle istituzioni cittadine e regionali e le logiche di alcuni imprese che utilizzano i lavori pubblici per trasformarsi in intermediari finanziari utilizzando sistematicamente il sistema del subappalto.

Il  blocco stradale è stato promosso da 20 operai edili dell’impresa Ruca, azienda subappaltrice della società Paolo De Luca, una delle aziende componente dell’Associazione Temporanea impegnata nella realizzazione della Linea 6 della Metropolitana. Committente dei lavori, il Comune di Napoli, concedente la società Ansaldo.

 

L’iniziativa di lotta è stata organizzata all’altezza del tunnel di Piedigrotta, un punto nevralgico. Inevitabilmente il traffico è andato in tilt con ripercussioni nel centro cittadino.

A fianco dei lavoratori, il segretario generale della Fillea Cgil, Giovanni Passaro. “Il blocco stradale è stata una scelta obbligata per colpa dell’assenteismo del Comune di Napoli, in particolare dell’assessore alle infrastrutture Mario Calabrese e della giunta regionale campana – sottolinea Passaro – A Napoli e nella Regione si tagliano i nastri, si inaugurano i cantieri, si posano le prime pietre ma non si pagano gli stipendi e non si rispettano i diritti dei lavoratori” – aggiunge Passaro.

 

I 20 lavoratori dell’impresa Ruca non percepiscono gli stipendi da oltre un anno. “Non posso pagare i libri scolastici a mio figlio o il biglietto per il bus per recarmi sul posto di lavoro – evidenzia un operaio – Ci hanno ridotto alla fame, stanno colpendo la nostra dignità”

 

Effetti dirompenti anche per il sistema delle piccole imprese. L’impresa Ruca rischia di fallire. E’ creditrice di oltre 700 mila euro. Crediti che dovrebbe liquidare la società Paolo De Luca.  Una grave situazione economica prodotta dal sistema di appalti e subappalti che favoriscono i grandi consorzi e le grandi imprese aggiudicatarie dell’appalto che ormai svolgono solo il ruolo di finanziarie non avendo nei propri organici operai diretti.

 

Tace l’amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo. Tace l’assessore comunale alle infrastrutture, Mario Calabrese che fino ad oggi non si è preoccupato di attivare un incontro tra le parti per individuare una soluzione.

“A questo punto abbiamo deciso di appellarci al Prefetto di Napoli – conclude Passaro – Abbiamo chiesto al rappresentante locale del governo nazionale di convocare una riunione insieme all’Ansaldo, il Comune, le imprese esecutrice dei lavori”

                                                                                                                                 Ciro Crescentini

 

 

 

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