Oggi, venerdì 5 luglio, alle 10 il leader sindacale si recherà in Cassazione, insieme agli altri sottoscrittori, per depositare il quesito referendario totalmente abrogativo della legge Calderoli
Continua la campagna referendaria della Cgil per abolire le leggi che legittimano licenzi facili, precarietà e appalti selvaggi.
“Abbiamo già superato ampiamente le 850mila firme per ognuno dei quattro quesiti, quindi stiamo parlando di milioni di firme. Proseguiamo, perché consegneremo le firme a metà luglio. Credo che sia un risultato molto importante, che indica la volontà dei cittadini e dei lavoratori di cancellare delle norme che hanno precarizzato il lavoro, lo hanno reso meno sicuro, hanno indebolito la vita delle persone, hanno abbassato i salari. E credo che sia una domanda di libertà nel lavoro” – ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini parlando a margine della festa della Cgil di Bologna. “Noi con questi referendum vogliamo affermare che una persona per essere libera non dev’essere precaria, deve avere uno stipendio dignitoso e non deve morire sul lavoro che fa, deve poter usare la propria intelligenza e potersi realizzare nel lavoro che fa” – ha aggiunto Landini.
Oggi, venerdì 5 luglio, alle 10 il segretario generale della Cgil si recherà in Cassazione, insieme agli altri sottoscrittori, per depositare il quesito referendario totalmente abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
Questo il testo del quesito: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?”.
Tra i sottoscrittori del referendum, oltre alla Cgil, la Uil, le associazioni laiche e cattoliche che insieme alla Cgil hanno dato vita alla “Via Maestra”, le forze politiche di opposizione, personalità e intellettuali.
“Andremo a firmare per depositare il quesito di abrogazione totale, per avviare una raccolta di firme da concludersi entro il mese di settembre, per essere certi che ci sia il referendum e per indicare che oltre alla volontà politica delle Regioni c’è la volontà politica degli italiani di non accettare una legge balorda che mette in discussione la dignità e l’unità di questo Paese, ma soprattutto mette in discussione i diritti fondamentali e quindi la libertà delle persone” – ha sottolineato Landini