Il Tribunale: “Nel gip manca del tutto la valutazione autonoma del compendio cautelare”. Da esaminare altri 9 provvedimenti cautelari

NAPOLI – L’operazione scaturita dall’indagine era stata fragorosa, anche perché tra le accuse rivolte alle presunte divise infedeli c’era quella di aver fatto in maniera arbitraria ed illegale da scorta al cantante Gigi D’Alessio  – non coinvolto nel provvedimento – utilizzando vetture della polizia. Ora il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato tutte le misure emesse nei confronti di presunti esponenti del clan Belforte e di tre poliziotti accusati di vari reati. Per i giudici l’ordinanza del gip riporta ”pedissequamente le richieste del pm”. Tornano liberi Alessandro Albano, 48 anni, Nunziante Camarca, 47 anni, e Domenico Petrillo, 41 anni, rispettivamente sovrintendente e assistenti capo della polizia. Sono state sinora annullate sette ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip Carlo Modestino. Il Riesame si dovrà ora pronunciare sulle altre 9 misure cautelari.

Nel provvedimento, che l’otto ottobre aveva portato all’arresto di sedici persone, secondo il Riesame è riportato ”pedissequamente il contenuto della richiesta del pm, addirittura riproducendo la medesima suddivisione in paragrafi e utilizzando le stesse parole senza alcuna ulteriore aggiunta, commento o osservazione da parte del gip e  quindi  – si legge – senza alcuna autonoma valutazione da parte di quest’ultimo”. Il Riesame sottolinea la mancanza di ”una autonoma valutazione degli indizi” da parte del giudice evidenziando come essa sia considerata motivo di annullamento. ‘Manca del tutto  la valutazione autonoma del compendio cautelare, dal momento che la valutazione riportata è quella del pm che il gip ricopia in toto”.

 

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