Avrebbero aver fornito supporto logistico al gruppo camorristico attivo nella zona di Baronissi e della Valle dell’Irno

SALERNO – Beni immobili e di altro tipo, dal valore complessivo di oltre 500mila euro, sono stati sequestrati a due imprenditori del settore agricolo in provincia di Salerno. I due sono accusati di aver fornito supporto al clan Forte: l’operazione è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro ha riguardato 11 unità catastali, per un totale di cinque appezzamenti di terreno, su cui c’è anche un capannone industriale e la quota sociale di una società di costruzioni.

Secondo gli inquirenti, gli immobili delle attività agricole e imprenditoriale dei due soggetti venivano utilizzati per le riunioni tra gli affiliati e per il rifugio e la custodia di armi. Il clan Forte – alleato nella prima metà degli anni Ottanta alla «Nuova Camorra Organizzata» e, successivamente, a partire dalla fine degli anni Novanta, vicino al contrapposto clan vincente della «Nuova Famiglia» – è ritenuto egemone nelle attività illecite a Baronissi e nell’intera Valle dell’Irno. Il provvedimento di sequestro e confisca riguarda due imprenditori originari di Mercato San Severino e operanti nella provincia di Salerno: il cinquantenne D.R., il cinquantatreenne D. A., e i rispettivi nuclei familiari.

Secondo il Tribunale di Salerno il patrimonio di D.R. e D.A., dei loro familiari e prestanome costituisca diretta espressione dell’accumulo di capitali attraverso un rafforzamento della propria attività imprenditoriale ed agricola, in ragione alla vicinanza al clan camorristico

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