Napoli, III municipalità: siluro contro David Lebro, rimosso l’assessore

 

L’area moderata cattolica passa all’opposizione

Alla III municipalità di Napoli è stato rimosso l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica Domenico Rusciano. La decisione  assunta dal Presidente Ivo Poggiani ha scatenato una durissima reazione dell’area centrista cattolica che ha sostenuto Luigi de Magistris alle ultime elezioni comunali.  “Abbiamo appreso che il Presidente della III Municipalità, Ivo Poggiani, ha formalmente revocato, senza alcuna motivazione, la delega di Assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica a Domenico Rusciano, espressione della nostra lista La Città, una delle maggiori forze politiche che hanno contribuito alla vittoria della sua coalizione. Si tratta dell’ennesimo colpo basso compiuto a danno dell’area cattolica della città.” Ad affermarlo è David Lebro, Capogruppo de “La Città” al Consiglio comunale di Napoli.  “Dopo il notevole risultato raggiunto alle ultime elezioni dalla nostra lista – spiega Lebro – evidentemente il Presidente ha preferito non rispettare più la volontà dei cittadini e di fare fuori l’unico rappresentante della sua Giunta, espressione dell’anima cattolica e più moderata della coalizione che l’ha sostenuto. Con questo atto d’imperio, nei fatti, dimostra solo di prediligere una Giunta che rappresenti esclusivamente se stesso e non più quella necessaria sintesi, coerente con i risultati elettorali raggiunti, per cui aveva optato all’inizio del suo mandato. Tra l’altro, ora Poggiani, per garantire la tenuta della maggioranza ed i numeri in Aula sarà costretto a ricercare altrove nuovi equilibri e nuovi interlocutori, indubbiamente diversi da quelli individuati al momento della presentazione del suo programma e della sua candidatura, visto che i nostri consiglieri hanno deciso di ritirare immediatamente il proprio sostegno al presidente”.

“Il gruppo La Città della III Municipalità, infatti, ha formalizzato il proprio passaggio all’opposizione per esprimere il proprio dissenso a questa scelta scellerata, che -conclude Lebro- mira solo a punire chi, come Rusciano, in questi mesi ha dato prova di lavorare bene, apportando un contributo indiscutibilmente valido e di competenza all’azione amministrativa”.

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