Vertenza Sirena, è scontro sindacati-Comune di Napoli sugli arretrati dei lavoratori

Non è stata eseguita la sentenza del tribunale che obbliga al pagamento di salari e tfr per 4 ricorrenti. La Cgil ed esponenti consiliari della maggioranza chiedono l’immediato intervento del sindaco De Magistris

L’apparato burocratico dell’amministrazione comunale di Napoli continua a ritardare il rilancio del progetto di manutenzione della società Sirena per la messa in sicurezza antisismica dei palazzo cittadini, valorizzare e pagare gli stipendi arretrati e di 4 lavoratori dipendenti altamente professionalizzati. La burocrazia comunale ignora, boicotta anche le iniziative del sindaco Luigi de Magistris, il quale più volte ha manifestato l’impegno per individuare una soluzione. E nelle ultime ore, la burocrazia di Palazzo San Giacomo ha deciso di sferrare un ulteriore attacco vessatorio nei confronti dei lavoratori. Il Comune di Napoli ha deciso di non dare esecuzione a una sentenza emessa dal Tribunale del Lavoro che obbliga il pagamento immediato dei salari arretrati e del trattamento di fine rapporto in favore dei quattro dipendenti per un importo complessivo di circa 100 mila euro. Oggi i lavoratori hanno protestato davanti il Palazzo del consiglio comunale, in via Verdi e successivamente grazie all’autorizzazione del presidente Sandro Fucito hanno assistito alla riunione dell’Assise cittadina. La Cgil ed esponenti consiliari della maggioranza scendono in campo in favore dei lavoratori e chiedono l’immediato intervento del sindaco De Magistris. “ E’ una situazione insopportabile – afferma Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Cgil campana – Da oltre tre anni i lavoratori sono in un autentico calvario a difesa del loro diritto a ritornare al lavoro subendo anche la mancanza di reddito. Di contro il Comune annuncia che intende opporsi alla sentenza lasciando ancora in una situazione di estremo disagio i lavoratori. Sarebbe una decisione inaccettabile – continua Sannino – Le sentenze vanno rispettate e applicate. Al tempo stesso va trovata la soluzione lavorativa dopo le tante promesse e rassicurazioni avute dal Sindaco e assessori prima e dopo la pausa elettorale, negli incontri avutisi e nei messaggi inviati ai lavoratori – sottolinea il leader della Cgil edili – Abbiamo salutato positivamente l’intenzione di riprendere il programma di Sirena dopo i fatti luttuosi di Amatrice e Accumoli per dare sicurezza al patrimonio abitativo di Napoli e Campania, occasione buona per recuperare professionalità e competenza dei quattro lavoratori. Occorre passare dalle parole ai fatti. La Fillea e la Cgil da tempo sostengono la lotta dei quattro lavoratori e hanno avanzato proposte concrete per le quali si chiedono risposte senza trincerarsi dietro soverchie promesse e rassicurazioni di maniera – aggiunge ancora Sannino – È deplorevole che dopo tre anni e mezzo questa vertenza langua nella odiosa pratica del rinvio”.

 

 

Sulla stessa lunghezza d’onda Fulvio Frezza vice presidente del consiglio comunale e consigliere del gruppo “De Magistris Sindaco”, Rosario Andreozzi ed Eleonora De Majo, rispettivamente capogruppo e consigliere di “Dema”. “Il Comune deve rispettare la sentenza, rispettare i lavoratori – affermano Frezza, Andreozzi e De Majo – Nello stesso tempo sollecitiamo il sindaco di Napoli ad attivare la convocazione di un urgente riunione con la Cgil, i lavoratori e gli assessori Salvatore Palma, Enrico Panini e Carmine Piscopo per individuare una soluzione adeguata in favore di una importante vertenza sociale, rilanciare il progetto “Sirena”, tutelare il patrimonio professionale prodotto dalla società partecipata comunale ‘Sirena’ e attuare un programma di manutenzione degli immobili pubblici e privati. Le forze sociali cittadine chiedono il rilancio di un progetto che ha già prodotto risultati positivi, soprattutto nell’area del centro antico. Il rilancio del progetto comunale ‘Sirena’ e del piano per il restauro, il recupero e la messa in sicurezza degli edifici nel centro storico e nelle periferie di Napoli potrebbe creare almeno 2 mila nuovi posti di lavoro nel settore dell’edilizia, favorendo l’assunzione di muratori, restauratori architettonici ed artistici. Dal 2002 al 2013, il progetto Sirena ha finanziato l’apertura di 200 cantieri per lavori nel campo della manutenzione edilizia e del restauro generando quasi 300 milioni di euro di interventi edilizi (65 per cento di contributo privato). Prioritari furono considerati gli interventi ed i lavori per la messa in sicurezza degli edifici, all’adeguamento funzionale ed energetico, al decoro urbano. Circa 150 i tecnici coinvolti, 90 le piccole imprese che eseguirono i lavori.

Ciro Crescentini

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