Il sindacato di base conferma le ragioni dell’astensione proclamata per domani, rafforzare dall’ennesima giornata di passione vissuta dagli utenti delle Linee Flegree dell’Eav
NAPOLI – “Il 12 maggio è stata solo una delle tante giornate infernali vissute da utenti e lavoratori delle Linee Flegree dell’Eav, a conferma che, ove mai ve ne fosse ancora bisogno, lo stato del TPL Campano è allo sfascio totale e le aziende controllate dalla Regione Campania sono, probabilmente, lo specchio più veritiero di questa situazione”. Così L’Usb Lavoro Privato Campania punta il dito sullo sfascio dei trasporti pubblici locali, in vista dello sciopero di 24 ore proclamato per domani, venerdì 15 maggio.
“Possiamo affermare con assoluta certezza – afferma una nota – che si tratta di ordinaria amministrazione, che episodi come questi si ripetono con assiduità spaventosa e che la sola differenza con gli altri giorni è che ieri si sono verificati a distanza di tempo ravvicinata l’uno dall’altro ed hanno evidenziato quanto il sistema EAV faccia ancora acqua da tutte le parti perché i convogli sono rattoppati alla meno peggio e, nella stragrande maggioranza dei casi, il personale si ritrova con guasti che si ripetono incessantemente durante la giornata lavorativa e responsabilità da prendersi che vanno ben oltre i limiti della sicurezza ferroviaria”.
“Negli anni – prosegue la nota – Usb si è fatta promotrice, presso tutti gli organi di vigilanza, di denunciare lo stato in cui versa l’azienda, sia nella gestione Sepsa che sotto l’egida di Eav ma purtroppo con scarsi risultati, come si vede; abbiamo coinvolto più volte i lavoratori allo sciopero, motivando le astensioni proprio con questi temi ed arrecando non pochi danni all’utenza che già soffre le penose condizioni di un servizio erogato ai minimi termini. Sinceramente – prosegue il sindacato di base – pensiamo anche che, in piena campagna elettorale, evidenziare queste carenze è poco simpatico ed è per questo che ci teniamo a sottolineare la nostra equidistanza ‘siderale’da qualsivoglia schieramento politico in quanto riteniamo che il problema del TPL, così come quello di altri settori strategici per la collettività, vada risolto politicamente solo con forti investimenti pubblici e che diano certezza per lo sviluppo di un settore che è strategico per la crescita sociale ed economica del paese”.
Usb aggiunge: “Nel merito, al momento non vediamo nessuna compagine politica che rinnega le linee strategiche dettate dai governi centrali e dall’Europa che prevedono la svendita dei beni comuni pagati con i soldi della collettività, aumenti di tariffe e peggioramento dei servizi periferici per incentivare quelli destinati ai centri metropolitani. Una pratica che isola ancora di più le periferie ed i quartieri dormitorio popolati da lavoratori e studenti”.
“Questi processi – spiega la nota – stanno avvenendo velocemente e sulle spalle di utenti e lavoratori del settore che vedono sempre di più erosi i loro diritti. In questo quadro generale, Usb non può far altro che confermare le ragioni dello sciopero del 15 maggio 2015 a sostegno di una vertenza di settore che riguarda non solo gli addetti, ma tutta quella cittadinanza attiva che quotidianamente vorrebbe usufruire dei servizi pubblici, questi ultimi offesi e mortificati da una classe politica e dirigente che non ha per niente a cuore l’interesse collettivo”.