Il presidente dell’EAV, a poche settimane dalla sua nomina, si sfoga su Facebook

NAPOLI – Sceglie Facebook il neo Presidente dell’EAV Umberto De Gregorio, per rintuzzare le prime critiche successive ai disservizi registrati nelle ultime settimane dai trasporti regionali. “In cinque anni di governo Caldoro e Vetrella ha distrutto il trasporto pubblico regionale. L’EAV è un disastro. Alcuni dati sono eclatanti: la circumvesuviana aveva 40 milioni di passeggeri annui nel 2010 che passano a 26 nel 2014. La cumana 20 nel 2010 che passano a 11 nel 2014. Per riportare la situazione a quella del 2010 occorreranno anni.”

Anni che probabilmente i fruitori del servizio pubblico regionale forse non sono disposti ad attendere, ma De Gregorio cerca di infondere fiducia affermando che “Per ricostruire non basta la buona volontà ma risorse finanziarie, competenze e tempo. Chi si aspettava che in due mesi il servizio migliorasse resta deluso. Non migliora in 2 mesi ma in 2 anni.”

Due anni quindi sono le “dead-line” che si pone De Gregorio anche perché, “Non esistono bacchette magiche né io credo ai miracoli. Nessuna promessa populista. Ma un impegno serio a migliorare progressivamente il servizio.”

E dopo aver fatto l’elenco delle doglianze finanziarie -“ Oggi il fondo regionale 2015 di bilancio per il trasporto è eroso. Abbiamo al momento crediti verso la regione per il corrente che ammontano a 50 milioni di euro : non siamo in grado nemmeno di pagare i fornitori strategici e ne risente il servizio. Abbiamo poi un debito verso il passato (al 31.12.2012) di oltre 500 milioni di euro, oltre fondi rischi per circa 250 milioni.”- il Presidente dell’EAV si affida ad uno slogan che seppur retorico, dovrebbe acquietare chi ogni giorno affronta gli incubi di Cumana e Cricumvesuviana: “Per ora lavoriamo con le armi che abbiamo: motivazione, determinazione, programmazione. La lotta è dura ma non ci fa paura.”

Ma a lottare, tutti i giorni con i disservizi, sono gli utenti. Avranno la forza di resistere (forse) altri due anni?

(Foto archivio Francesco Bassini)

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