La protesta del sindacato: “Modalità ad excludendum, combine tra azienda e sindacati firmatari”

NAPOLI – Elezioni in fabbrica a Pomigliano, lo Slai Cobas non ci sta: il sindacato ha infatti impugnato le modalità di voto per l’elezione delle rsa nelle fabbriche Fiat Chrysler, mettendo in mora azienda e sindacati firmatari nello stabilimento di Pomigliano e nel reparto logistico di Nola. Con una diffida inviata ai vertici aziendali, a Fim, Uilm, Fismic e Ugl, il sindacato di base sostiene che nelle fabbriche di Fca sarebbero state messe in atto ”modalità elettorali ad excludendum informanti le elezioni”. “In poche parole – spiegano dallo Slai Cobas – la combine in atto tra azienda e sindacati firmatari per escludere, in forza di ininfluenti accordi privati, gli altri sindacati costituiti in fabbrica, Slai cobas e Fiom, cozza con ogni altra fonte normativa, costituzionale e del diritto del lavoro, in materia di rappresentanza pregiudicando inoltre la validità erga omnes, cioè per tutti i lavoratori, di eventuali accordi sindacali successivamente sottoscritti da tali soggetti datoriali e sindacali. Altro che ‘porcellum’, tra l’altro già censurato dalla Corte costituzionale per le modalità di voto alla politiche: nelle fabbriche Fiat e per le elezioni sindacali ci troviamo di fronte ed un vero e proprio ‘porcellum-monstre’ di evidente conflitto costituzionale, normativo e legale. E’ come se una coalizione di governo – concludono dal sindacato di base – pretendesse alle politiche di escludere dalla competizione elettorale le liste di opposizione”.

QUASI IL 90% DEI LAVORATORI ALLE URNE. Quasi il novanta per cento dei lavoratori dello stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d’Arco, dei 4760 aventi diritto al voto, si è recato ai seggi per il rinnovo delle rsa di Fim, Uilm, Fismic, Ugl ed associazione capi e quadri. Lo rende noto Giovanni Sgambati, segretario regionale generale della Uilm Campania, sottolineando che si tratta di un “grande risultato democratico soprattutto per la massiccia partecipazione di chi è in contratto di solidarietà e si è recato in fabbrica solo per votare”. Sono stati l’89,4 per cento i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano e del reparto logistico di Nola che hanno espresso le proprie preferenze fino alle 17 di oggi, quando sono cominciate le operazioni di spoglio. “Magari – ha aggiunto Sgambati – si raggiungessero queste percentuali alle votazioni per eleggere i nostri rappresentanti istituzionali. Questo dimostra che, nonostante tutto, da parte dei lavoratori c’è una gran voglia di partecipazione”.

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