Napoli, l’Usb lancia fronte sociale contro i tagli al Comune: “Fondi da avanzo della Città Metropolitana”

Il sindacato di base: “Riteniamo non sia assolutamente possibile consentire che per ragioni di idiosincrasie personali e mancanza di fair play istituzionale, qualcuno possa pensare, in nome di assurde contrapposizioni di carattere politico, di affondare la città capitale del Mezzogiorno di Italia”

La riunione fiume, non stop, che si è protratta per tutta la notte che ha visto la chiusura e l’approvazione del bilancio alle prime ore dell’alba, hanno costretto il sindacato di base a rivedere le modalità della azione di dissenso. L’Usb avrebbe dovuto nel pomeriggio di ieri tenere un presidio a Napoli sotto Palazzo San Giacomo, allo scopo di sollecitare un diverso indirizzo da parte della proprietà riguardo la decisione di vendere le quote partecipate in Gesac, la rete gas metropolitana, il disimpegno all’interno delle attività di welfare, in particolare nel terzo settore, e di modificare l’impianto generale del piano strategico di risanamento della partecipata Anm, in quanto “non rispondente alle esigenze dei lavoratori e dell’utenza. Fermo restando – informa una nota – la nostra contrarietà ad alcune scelte di indirizzo politico relativamente alla gestione dei servizi e delle attività di carattere pubblico erogati alla cittadinanza, alla mancanza di garanzia dei diritti e dei livelli occupazionali, dell’esiguità e della incertezza dei flussi finanziari, riteniamo doveroso proseguire la nostra l’azione di lotta”. L’Usb si renderà parte attiva di un processo di aggregazione volta alla mobilitazione e alla creazione di un fronte quanto più ampio possibile di forze sociali e politiche finalizzato ad ottenere dal governo centrale e regionale, la concessione delle risorse assolutamente necessarie per il buon funzionamento della cosa pubblica. “Riteniamo non sia assolutamente possibile consentire che – afferma il sindacato – per ragioni di idiosincrasie personali e mancanza di fair play istituzionale, qualcuno possa pensare, in nome di assurde contrapposizioni di carattere politico, di affondare la città capitale del Mezzogiorno di Italia. Ribadiamo nuovamente che i soldi vadano presi dove ci sono: nei fondi relativi all’avanzo libero di bilancio di Città Metropolitana! Sfidiamo pertanto, pubblicamente, il Sindaco di Napoli a dare continuità politica e conseguenze pratiche a quanto dichiarato in campagna elettorale, sforando, in nome del diritto costituzionale del buon funzionamento dei servizi pubblici, il Patto di Stabilità e tutti i vincoli imposti da una politica sorda e miope che sta distruggendo lo stato sociale e il fondamento stesso della pacifica convivenza tra i popoli e le classi sociali, in nome del più bieco e selvaggio liberismo capitalistico”.

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