La classe operaia va in sciopero, a Napoli marciano 3.000 tute blu

In Campania adesioni dell’80%. La manifestazione è partita da piazza dei Martiri e ha raggiunto via Santa Lucia dove hanno preso la parola i dirigenti dei sindacati confederali

Sono gli eredi della “classe operaia” e lo rivendicano, per smentire chi la vorrebbe estinta. Circa 3.000 tute blu, secondo cifre degli organizzatori, marciano in piazza questa mattina a Napoli per lo sciopero generale di quattro ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm. Molti di loro stanotte erano ai cancelli delle fabbriche per i picchetti, a sensibilizzare i lavoratori sull’astensione proclamata per il rinnovo del contratto e per la difesa delle condizioni di lavoro. Per le strade sfilano i metalmeccanici, di ‎Alenia‬, ‪Selex‬, ‪‎Finmeccanica‬, ‪Dema‬, Whirlpool, Sicta. Passano davanti alla sede di ‪‎Confindustria‬ in piazza dei Martiri, attraversano le vie del centro e approdano in via Santa Lucia, davanti alla Regione.  Accanto al furgone del sindacato, parlano i dirigenti dei sindacati confederali. “Le tre F di Napoli – afferma Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania – non sono Festa, Farina e Forca, ma Finmeccanica, Fincantieri e Firema che, insieme al settore automotive, rappresentano le priorità da affrontare”. E Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom: “Fin quando non avremo conquistato il contratto le fabbriche continueranno a lottare e i lavoratori continueranno a riempire le piazze”. “Questa giornata di lotta – dice Marco Bentivogli, segretario generale nazionale della Fim-Cisl – è la migliore risposta a chi pensa che non si debbano più organizzare i lavoratori e che il sindacato sia roba vecchia e inutile”. Secondo il sindacato, in Campania l’adesione supera l’80%.  Una delegazione di sindacalisti e lavoratori, dopo la manifestazione, ha incontrato l’assessore regionale Amedeo Lepore. “Abbiamo ribadito – riferisce il segretario generale della Fiom Cgil Campania, Andrea Amendola – le difficoltà che sta attraversando il settore e l’esigenza di confrontarsi sulle possibilità di recupero e rilancio delle attività industriali in Campania. Le iniziative del sindacato non si fermeranno fino a quando non si riuscirà a rinnovare il contratto che al Sud è particolarmente necessario, dal momento che manca la contrattazione di secondo livello, l’unica in grado di garantire aumenti salariali ai lavoratori”. Presidi davanti alle sedi degli industriali si sono svolti a Caserta.

(Foto Genny Clash/Fb)

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