Dopo la pubblicazione dell’annuncio dei referendum in Gazzetta ufficiale, partirà la raccolta delle firme (almeno 500mila).
Il prossimo 12 aprile una delegazione della Cgil, guidata dal segretario generale Maurizio Landini, depositerà presso la cancelleria della Corte di Cassazione i quattro quesiti referendari.
Al centro dei referendum la tutela contro i licenziamenti illegittimi, il superamento della precarietà, la sicurezza nel lavoro in appalto. Dopo la pubblicazione dell’annuncio dei referendum in Gazzetta ufficiale, partirà la campagna referendaria e la raccolta delle firme (almeno 500mila).
Il ricorso anche allo strumento referendario è stato deciso, lo scorso 26 marzo, dall’assemblea generale della Cgil, che ha dato il via libera a un programma di mobilitazione per il lavoro stabile e di qualità, aumentare salari e pensioni, una vera riforma fiscale, difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale, la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, un nuovo modello sociale che rimetta al centro il lavoro e la persona.
Il pacchetto di iniziative di mobilitazione della Cgil prevede assemblee, scioperi (a partire da quello generale, proclamato insieme alla Uil, per tutti i settori privati l’11 aprile), manifestazioni territoriali e nazionali, sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti, raccolta delle firme per i referendum e proposte di legge di iniziativa popolare
“Le leggi le fa il Parlamento e siccome in questi vent’anni tutti i governi che ci sono stati ha fatto le leggi balorde, abbiamo deciso e lanceremo nei prossimi giorni la raccolta delle firme per fare un referendum che abroghino le leggi sbagliate che sono state fatte perché il lavoro deve tornare al centro, le persone devono tornare al centro” – ha dichiarato Landini –
Penso che noi dobbiamo ascoltare ancora di più le persone, che dobbiamo essere ancora più vicino alle persone, ai giovani, ai precari, a quelli che fanno fatica a trovare un lavoro. Ma dobbiamo dire loro che è il momento di reagire, di mobilitarsi, di scendere in piazza e vogliamo mettere a disposizione anche lo strumento del referendum. Perché attraverso il referendum i singoli cittadini possono dire basta alla precarietà, basta morire sul lavoro, basta avere diritti diversi. Le persone che lavorano debbono avere gli stessi diritti e le stesse battaglie: vogliamo farlo sostenendo la manifestazione con scioperi ma anche con il referendum come diritto di tutti i cittadini. Ci auguriamo sia il momento della riscossa e della reazione”, ha concluso Landini.
CiCre