Capodichino, la Guardia di Finanza sequestra una fabbrica clandestina

Nell’opificio venivano impiegati lavoratori in nero e non si smaltivano correttamente i rifiuti speciali. Denunciato imprenditore

Gli uomini del I gruppo Napoli del Comando provinciale della Guardia di Finanza hanno sequestrato a Capodichino  una fabbrica clandestina di produzione di articoli in pelle. L’attività era completamente sconosciuta al fisco, priva di ogni autorizzazione e documentazione riguardante il corretto smaltimento degli scarti di lavorazione e impiegava 5 lavoratori in nero.  Sequestrate macchine da taglio, cucitrici, spillatrici. Trovata anche mezza tonnellata di rifiuti speciali. La società era priva di documentazione riguardante il corretto smaltimento di materiale altamente cancerogeno. Inoltre, durante l’ispezione, i finanzieri hanno accertato che l’utenza elettrica che serviva l’opificio illegale era stata manomessa.  Al termine del controllo il  titolare della ditta è stato denunciato  per furto di energia, inquinamento ambientale ed è stata irrogata una maxi- sanzione per ciascun dipendente non regolarmente assunto.

In merito alla contraffazione da rilevare l’intervento del segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella, intervenendo ai lavori del convegno “Appalti e legalità nella filiera artigiana e delle Pmi nei settori della moda”, promosso dalla Filctem Cgil.

“Il fenomeno della contraffazione, a Napoli e nel Mezzogiorno, sta distruggendo la qualità e favorisce un sistema di economia illegale che va a esclusivo vantaggio delle organizzazioni criminali – ha affermato Schiavella –  Nel nostro territorio ci sono aziende illegali che ricevono lavoro da aziende terziste e che ospitano parallelamente anche produzioni di articoli contraffatti, drogando ulteriormente il mercato. La legalità, anche e soprattutto nel settore tessile, è la precondizione per ogni ipotesi di sviluppo”. Secondo i dati della commissione parlamentare sulla contraffazione, in Campania tra il 2008 e il 2015 sono stati sequestrati 3.970.752 articoli falsi, equivalenti al 41,2% della merce sequestrata sul territorio nazionale. Il 67,5% dei 15.814 sequestri effettuati riguarda tre categorie: gli accessori di abbigliamento (35,4%), l’abbigliamento (20,4%), e le calzature (11,7%).”Occorre – secondo Schiavella – sostenere una produzione manifatturiera di qualità. Chiunque immagini a Napoli uno sviluppo costruito solo su terziario e turismo, senza la produzione materiale della ricchezza, compie un errore strategico”.”In questa città -ha concluso Schiavella – c’è una storia antica, solida, di qualità resa oggi marginale. Le realtà manifatturiere hanno subito le conseguenze della competizione globale e dello stesso fenomeno della contraffazione. Su questo terreno, costruiremo insieme alla organizzazione di categoria, azioni negoziali e vertenze”.

                                                                                                                     Ciro Crescentini

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