Busta paga più pesante a fine luglio, taglio consistente dell’Irpef

Significative novità saranno introdotte dal governo di Mario Draghi

Il governo guidato da Mario Draghi è orientato a ridurre le tasse sulle buste paga e a rottamare le vecchie cartelle esattoriali. Questi sono i due pilastri sui quali si dovrebbe basare la riforma fiscale, che è stata appena approvata dalle commissioni Finanze di Camera e Senato che dovrebbe vedere la luce entro il 31 luglio 2021.

Busta paga più ricca grazie al taglio dell’Irpef – All’orizzonte si prospetta un taglio dell’Irpef. L’ipotesi di base è quella di abbassare l’aliquota media effettiva: a beneficiare maggiormente di questo taglio sono i lavoratori contribuenti che rientrano nella fascia di reddito compresa tra i 28 mila euro ed i 55 mila euro. Previsto un bel taglio delle tasse che il lavoratore paga direttamente in busta paga e quindi si vedrà arrivare ogni mese più soldi direttamente sul conto corrente. Nella bozza che dovrebbe trasformarsi in legge delega già nel corso del mese di luglio, si prevede di tagliare l’aliquota, che  prevede un vero e proprio salto di 11 punti percentuali (passando dal 27 al 38%). Il progetto prevede una semplificazione degli scaglioni, delle detrazioni e delle aliquote e dovrebbero assorbire tutti gli interventi messi in campo dai vari Governi nel periodo compreso tra il 2014 ed il 2020. Verrà anche incluso il cosiddetto bonus Renzi, che la scorsa estate è passato da 80 a 100 euro. Il tutto dovrebbe servire a lasciare più soldi nella busta paga dei lavoratori.

Verrà eliminata l’Irap – Buone notizie anche per le imprese, soprattutto quelle con dimensioni più ridotte, che potrebbero vedersi eliminata l’Irap, che stando alle prime indicazioni provenienti dai tecnici, dovrebbe essere destinata a confluire nell’Ires. Il Governo dovrebbe mettere mano anche alle aliquote sulle rendite finanziarie, che dovrebbero avvicinarsi alla prima aliquota Irpef. In linea teorica dovrebbero attestarsi sul 23%, ma questa tassazione dovrebbe essere affiancata ad un trattamento di favore dal punto di vista fiscale per quanti decidano di investire nei Titoli di Stato

Riforma fiscale: gli aspetti lasciati aperti – Ci stiamo avviando ad una riforma fiscale sotto tutti gli aspetti, ma sono stati lasciati aperti due aspetti molto importanti, per i quali sarebbe necessario trovare una soluzione definitiva. Il primo è relativo alla flat tax, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe essere rivolto ai titolari di partita Iva, che abbiano ricavi o compensi fino a 65 mila euro. Una delle ipotesi che starebbero circolando in queste ore è che possa rimanere aperta una via opzionale per rimanere nel cosiddetto forfait nei due successivi al superamento del tetto massimo, purché il volume d’affari dichiarato sia superiore di almeno il 10% rispetto a quello dell’anno precedente. In questo caso l’aliquota potrebbe salire dal 15% al 20% o dal 5% al 10% nel caso in cui sia una start up. Il secondo aspetto è relativo all’introduzione di un tassa patrimoniale sulla ricchezza. Su questo argomento, comunque, la maggioranza avrà un mese di tempo per trovare un accordo.

Rottamazione cartelle esattoriali – Capitolo molto importante della riforma fiscale, riguarda le cartelle esattoriali. All’orizzonte ci sarebbe una loro rottamazione con una rateizzazione del debito. Non ci sarebbero sanzioni od interessi aggiuntivi. Su questo fronte, comunque, le notizie positive non sembrano proprio mancare, dato che sarebbe già stato varato uno slittamento delle notifiche delle nuove cartelle fino ad almeno il 31 agosto 2021. Non sarà necessario saldare quelle notificate prima del lockdown. In estrema sintesi, questo significa che l’Agenzia entrate Rottamazione  andrà in ferie fino al 1° settembre 2021. Dopo questa data dovrebbero riprendere gli invii di oltre 50 milioni di cartelle esattoriali ferme negli uffici dell’Ente. I contribuenti, comunque, saranno tenuti a versare le rate 2020 della pace fiscale entro il 2 agosto.

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