Bagnoli, l’ex area Nato si converte al business: aperto club attrezzato

Da poco inaugurato spazio per almeno 500 ospiti con piscina, bar e ristorante. All’interno lavorano 50 persone e accoglierà a titolo gratuito gruppi di ragazzi segnalati dalle associazioni sociali della X municipalità

Mentre il sindaco Luigi de Magistris difende l’autonomia delle istituzioni locali contro i commissariamenti governativi, i cosiddetti ‘gruppi antagonisti” rivendicano e teorizzano sulle autogestioni, gli ‘spazi liberati’ e il ‘lavoro per tutti’, a Bagnoli sono in corso grandi manovre, grandi affari e si concretizzano i ‘veri Masterplan’. Nell’ex Nato è stato inaugurato ‘Nana Club’, un complesso composto di piscina, bar, ristorante. Uno “spazio” a disposizione per almeno 500 ospiti. La piscina è di 50 metri, terrazze lussuose le terrazze e bellissimo panorama. Il progetto è stato realizzato da un imprenditore di Giugliano in Campania che ha sottoscritto un contratto d’affitto per 20 anni con la Fondazione Banco di Napoli per l’Assistenza all’infanzia, ente proprietario del complesso Costanzo Ciano, fino ad alcuni anni fa utilizzato dal Comando Nato. Lavorano circa 50 persone. Nel contratto d’affitto è stata inserita una clausola sociale che “legittima” l’iniziativa imprenditoriale. Il NaNa Club avrà tra i suoi scopi quello di accogliere a titolo gratuito gruppi di ragazzi segnalati dalle associazioni sociali della municipalità del distretto Bagnoli/Fuorigrotta. E’ la prima iniziativa imprenditoriale all’interno dell’ex territorio militare. L’area ex Nato si estende su una superficie totale di circa 211 mila metri quadrati dei quali circa 56 mila coperti (circa 50 edifici), è vincolata al Piano Regolatore ed è in parte protetta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli. Intanto, l’assessore comunale all’urbanistica Carmine Piscopo continua a parlare, illustrare con enfasi il protocollo d’intesa per il riutilizzo dell’Ex Nato. Il protocollo d’intesa fu sottoscritto nel Novembre del 2013 tra la Fondazione e l’amministrazione comunale. Il documento non è mai diventato esecutivo. Il Protocollo definiva l’ex collegio Ciano “grande attrezzatura di carattere sociale rivolta principalmente ai giovani” e prevedeva la trasformazione delle attuali attrezzature in biblioteche, laboratori per attività artigianali e teatrali. Prevedeva anche la realizzazione di uno studentato internazionale, un ostello giovanile, l’allocazione di plessi scolastici per ridurre i fitti passivi dell’amministrazione comunale. Un libro dei sogni.

Ciro Crescentini

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