Ape, tetto di 1350 euro con 36 anni di contributi. Cgil: “Il governo si rimangia tutto”

Alla pensione anticipata agevolata potranno accedere  i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purché abbiano un reddito inferiore alla soglia stabilita e 30 anni di contributi. Il sindacato: “L’esecutivo aveva garantito che sarebbero bastati 20 anni”

Potranno accedere all’Ape agevolata i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Ma per accedere all’Ape agevolata sarà necessario avere almeno 36 anni di contributi complessivi se si rientra nelle categorie dei lavori gravosi – gli ultimi sei dei quali effettuati nell’attività gravosa – e 30 anni se si è disoccupati, disabili o parenti di primo grado conviventi di disabili per lavoro di cura. Per queste categorie il costo dell’anticipo pensionistico, attraverso un reddito ponte, sarà a carico dello stato. Lo riferiscono i sindacati dopo l’incontro di oggi con il governo. Ma la Cgil attacca Palazzo Chigi con un tweet: “Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto”.  L’Ape partirà dal 1 maggio 2017. Il governo inserirà nella platea dell’Ape agevolata, oltre ai disoccupati, i disabili e i parenti dei disabili, anche alcune categorie di attività faticose come le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri. Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, riferisce che saranno inclusi anche i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti.

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