Altra giornata di lotta alle Terme di Agnano: operai, studenti e disoccupati al fianco dei dipendenti senza salario (foto e video)

Un bene comune rischia di essere regalato a padroncini senza scrupoli. Gravissime responsabilità dell’attuale e precedenti amministrazioni comunali

Operai, studenti e disoccupati questa mattina hanno partecipato al presidio di lotta, al blocco davanti all’ingresso delle Terme di Agnano e al sit-in davanti Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale a sostegno della vertenza dei 19 lavoratori e lavoratrici dipendenti dell’Azienda partecipata del Comune di Napoli che non percepiscono salari da oltre un anno e mezzo. L’iniziativa è stata promossa dal Si Cobas, organizzazione sindacale di base indipendente. In prima linea i dirigenti sindacali Eduardo Sorge e Mimì Ercolano. Altra giornata di lotta caratterizzata dall’unità di classe e dalla solidarietà militante alimentata dal Si Cobas, che agisce come sindacato generale, unificando diverse figure sociali su progetti e piattaforme comuni lontani anni luce da logiche neocorporative.

Una delegazione di lavoratori ha incontrato l’assessore al Lavoro Chiara Marciano ed il Presidente del Consiglio Comunale, Enza Amato. Giovedì prossimo è stato fissata una riunione di tutti i capigruppo per individuare una prima soluzione.

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Intanto, le Terme, bene comune essenziale, rischia di essere svenduto a cordate di imprenditori senza scrupoli, legati a determinati ambienti politici, interessati unicamente ai profitti.

Emergono gravissime responsabilità dell’attuale e delle precedenti amministrazioni comunali partenopee. Otto anni fa la società Terme di Agnano Spa, travolta da debiti venne messa in liquidazione dall’allora Giunta guidata da Luigi de Magistris. Da allora i lavoratori e le lavoratrici hanno subito vessazioni, ingiustizie di ogni tipo. Dopo un lungo periodo di cassa integrazione, ora al mattino in sede per firmar e tornare a casa perché non c’è attività per loro. Un’umiliazione.

Dalle precedenti e dall’attuale amministrazione solo incontri e promesse – evidenzia Daniela Lampognana, Rsa Si Cobas e dipendete delle Terme di Agnano – prima ci ha parlato di vendita all’Inail, poi ha spiegato che avrebbe alienato i terreni per pagare i nostri stipendi, infine ci ha richiesto di certificare le nostre competenze professionali per ricollocarci in altre aziende partecipate. Allo stato solo promesse e nessuna concreta risposta. Solo il fatto che non percepiamo stipendi e non sappiamo più come andare avanti”.

Intanto, mentre 18 dipendenti non percepiscono stipendio, ma solo continui rinvii per il pagamento, nella stessa struttura di proprietà della stessa società Terme di Agnano, i padroncini che hanno avuto in affitto un’ampia area del bene comune, continuano ad organizzare visite guidate e giornate di benessere, eventi e congressi di partito, in primis del partito democratico.

Una storia incredibile. L’attuale e le precedenti amministrazioni comunali hanno abbandonato, lasciato le Terme di Agnano nel degrado. Una struttura storica della nostra città che potrebbe e dovrebbe rappresentare un punto di interesse e di forte attrattiva turistica. Un complesso termale, un bene comune di 55 ettari di estensione di cui 50 di area verde, posizionato all’interno della città, un centro termale convenzionato con l’Asl, un albergo, un centro congressi e un ristorante che ricoprono una superficie di 19mila mq potrebbe essere regalato a spietati gruppi privati. Una scelta politica scellerata.

Ciro Crescentini

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