Whirlpool: la rabbia degli operai, contestati i sindacalisti(Video)

La multinazionale lascia il 31 ottobre

Whirlpool andrà via da Napoli. Dopo oltre quattro ore di confronto serrato e nervi tesi fuori e dentro il Ministero dello Sciluppo, l’unica mediazione che emerge è la disponibilità della multinazionale a produrre in Campania per altri nove mesi. L’addio è rinviato al 31 ottobre.  Una piccola tregua per i 420 lavoratori, accorsi in quasi 300 oggi a Roma per un presidio sotto il ministero. Al tavolo, convocato a distanza di quasi tre mesi dall’ultimo confronto, arriva subito una doccia gelata. “A Napoli non c’è più sostenibilità economica della produzione di lavatrici, i dati di mercato sono emblematici”, ha spiegato l’amministratore di Whirlpool Italia Luigi La Morgia, ribadendo come “i 17 milioni di euro previsti per Napoli saranno redistribuiti sugli altri stabilimenti del Gruppo. Ancora non abbiamo deciso dove portare la produzione di lavatrici”. Insomma addio definitivo con Invitalia già alla ricerca di un altro soggetto, “non escludendo operatori del medesimo settore industriale, che dovrà presentare un piano industriale credibile per capitalizzare le competenze del personale oggi presenti nello stabilimento”. Il primo obiettivo era luglio 2020, ma ora i tempi sembrano dilatarsi. Patuanelli bolla subito come “inaccettabile” lo stop al 31 marzo e i sindacati al tavolo rilanciano come orizzonte temporale la fine del 2020. A questo punto il titolare del Ministero dello Sviluppo congela il tavolo e convoca in ristretta l’azienda: il compromesso è il 31 ottobre, una data utile per trovare un nuovo acquirente. Dura la reazione dei lavoratori. Tanta la tensione e la rabbia.

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All’uscita dal Mise, i 3 segretari generali Fim-Fiom-Uilm Bentivogli, Redavid e Palombella sono stati contestati da un gruppo di lavoratori mentre illustravano ai lavoratori del sito di Napoli l’esito dell incontro. Un piccolo gruppo ha aggredito Bentivogli mentre informava i lavoratori con spintoni, calci, pugni e sputi. L’intervento delle forze dell ordine ha evitato il peggio. Francesca Re david segretaria generale nazionale della Fiom Cgil è stata contestata alle grida di “venduta venduta”. La rabbia di oltre 400 lavoratori ingannati e illusi. Illusi, soprattutto dagli esponenti della cosiddetta sinistra. Illusi dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che aveva addirittura proposto l’autogestione della fabbrica e la produzione della “lavatrice made in Naples”. Illusi da un governo che non ha assunto una posizione netta nei confronti di una multinazionale che ha utilizzato milioni di euro di incentivi pubblici e usato il nostro Paese come una colonia.

CiCre

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