Gli episodi contestati in via Cilea e via Mergellina la scorsa primavera

NAPOLI – Un colpo sulla carrozzeria di vetture in transito scelte tra quelle guidate da anziani signori, un orologio da polso rotto e inchiostro rosso su polso e mano sinistra. Poi la drammatica messa in scena con urla e l’esibizione del braccio sporco di finto sangue e l’orologio già precedentemente in frantumi, seguita da recriminazioni e inviti all’attenzione, e infine la richiesta di risarcimento diretto per fare subito ed evitare l’aumento della polizza. Immancabili, per chiudere, le minacce esplicite davanti al tentennare delle vittime.  Questa la messinscena con cui i due uomini avrebbero realizzato svariate  “truffe dello specchietto” a Napoli, che nelle fase esecutiva si sarebbero trasformate in estorsioni, Le indagini dei carabinieri di Posillipo hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare sfociata nell’arresto di uno degli indagati lo scorso novembre e di un altro oggi. L’ultimo a finire in manette il 35enn Salvatore Donnarumma (a sinistra nella foto) residente in via Purgatorio ad Arco. Stessa sorte in precedenza per il presunto sodale 36enne Giuseppe Mastrodonato. Secondo l’accusa della Procura di Napoli, a maggio e giugno dell’anno scorso avevano simulato di essere stati colpiti da autovetture in transito mentre percorrevano a piedi via Cilea, al Vomero, e via Mergellina, quartiere Chiaia. Nel mirino erano finiti guidatori da ultraottantenni, costretti a consegnare 300 euro in denaro contante e un assegno da 400 euro in un caso e 200 euro nel corso del secondo. Donnarumma è stato tradotto ai domiciliari dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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