Il rogo lo scorso 27 luglio. Il presunto movente: uno sgarbo della vittima al figlio di un esponente di spicco dei Casalesi

VILLA LITERNO – Un atto di ritorsione sulla persona offesa che “avrebbe tenuto un comportamento giudicato poco rispettoso di uno degli indagati, figlio di un soggetto ritenuto esponente di spicco del clan dei casalesi”. Questa l’ipotesi accusatoria nei confronti di due persone, indiziate di aver incendiato un bar di Villa Literno, nel Casertano, nella notte del 27 luglio scorso. Indizi sufficienti alla Procura di Napoli Nord a chiedere ed ottenere l’emissione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip ed eseguita questa mattina dai carabinieri di Casal di Principe. L’indagine è stata condotta sulla base di dichiarazioni di persone informate dei fatti e sull’esame di immagini delle telecamere di videosorveglianza. Solo grazie al tempestivo intervento di carabinieri e vigili del fuoco, si sono evitate conseguenze per le vicine abitazioni private.

 

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