Vertenze welfare, Gaeta si ribella: “Mai arresi di fronte ai tagli, la Regione ci deve 10 mln”

L’assessore della giunta de Magistris: “E’ necessario un patto di collaborazione fra istituzioni, terzo settore e operatori, al fine di resistere insieme”. Domani incontro con le cooperative per proroga servizi a fine mese

“La Giunta guidata da Luigi de Magistris non si è mai arresa alla nefasta prospettiva di un’insufficienza di fondi per assicurare i servizi indispensabili, situazione questa dovuta alla riduzione drastica dei finanziamenti da parte del Governo e della Regione ed al ritardo dei trasferimenti da parte di quest’ultima”. L’assessore al welfare Roberta Gaeta interviene con una nota sulle vertenze sociali del Comune di Napoli e le questioni legate ai servizi di assistenza per minori, anziani e disabili. “Circa dieci giorni fa, la Giunta comunale ha approvato una delibera che dispone una variazione di cassa che garantisce, unitamente ad altri fondamentali servizi, l’assistenza domiciliare a disabili e anziani, circa 1000 persone beneficiarie suddivise nelle dieci Municipalità. La delibera – afferma Gaeta – si è resa necessaria a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione Campania del Fondo Nazionale Politiche Sociali, fondi vincolati alle spese sociali della Città (Fnps), che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già trasferito alla Regione da tempo. Ad oggi il Comune di Napoli ha un credito di circa 10 milioni di fondi nazionali relativi agli anni 2012-2013-2014-2015”.

 

 

“La scorsa settimana – prosegue la nota – l’Amministrazione ha incontrato gli enti che erogano il servizio, a cui è stata data la possibilità di assicurare le attività fino alla fine di questo mese, utilizzando le economie registrate sull’affidamento precedente, giorni utili a procedere ad una variazione di bilancio sul 2017 e ad appostare le risorse per una gara annuale, nelle more della quale è possibile una proroga tecnica. Alcuni enti, responsabilmente, hanno già accettato questa proposta, altri hanno dato disponibilità in tal senso, ma hanno chiesto un ulteriore incontro con l’Amministrazione, che tempestivamente incontrerà cooperative e sindacati lunedì pomeriggio”. “Gli enti gestori che non hanno ancora accettato – precisa l’assessore – chiedono di poter avere le certificazioni del credito che consentirebbero loro di ottenere anticipi bancari. A tal proposito gli Assessorati al Welfare e al Bilancio, unitamente ai rispettivi servizi tecnici, stanno lavorando per favorirne le condizioni. E’ chiaro che i trasferimenti di una parte almeno dei crediti del Comune da parte della Regione, consentirebbero di pagare i servizi già resi e di accelerare il rilascio delle certificazioni del credito. Contemporaneamente si incontreranno le banche per creare i presupposti utili alla ripresa delle anticipazioni. La sinergia tra assessorati e la collaborazione con le banche consentì già tre anni fa di riavviare il sistema dei servizi, all’epoca completamente bloccato, e fu necessario anche allora, proprio per l’assistenza domiciliare, anticipare quasi 6 milioni di euro trasferiti al Comune dalla Regione solo recentemente”.

 

 

“La scorsa settimana, inoltre, la Giunta – rammenta Gaeta – ha approvato un’altra importante delibera di variazione al bilancio d’esercizio 2016-2018. Il raggiungimento degli obiettivi intermedi di realizzazione delle entrate e di razionalizzazione della spesa, ha permesso di implementare gli interventi ed i servizi offerti alla Città. Le nuove risorse recuperate e messe a disposizione – quasi 10 milioni – riguardano anche la spesa sociale, 1.200.000 euro saranno utilizzati infatti per la compartecipazione alla spesa socio-sanitaria. Sono state prospettate alle cooperative del terzo settore azioni ragionevoli, strutturate su tempi di percorso prestabiliti, onde evitare la sospensione dell’assistenza: insieme, condividiamo il proposito di salvaguardare gli interessi dei disabili e affermare con forza i diritti umani e la dignità di ogni persona che abita questa città. E’ necessario un patto di collaborazione fra istituzioni, terzo settore e operatori, al fine di resistere insieme ed evitare di far pesare sugli utenti la situazione, lavorando fianco a fianco per il bene comune”.

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