
L’omicidio del 24enne Maurizio Lutricuso nel febbraio di 2 anni fa fuori ad un locale di Pozzuoli. A esplodere 7 colpi di pistola un minorenne che era assieme ad altri giovani ritenuti affiliati alla “paranza dei bambini”, tra cui Vincenzo Costagliola, già condannato a 20 anni per questo stesso omicidio
Pagò con la vita il rifiuto di una sigaretta e una risposta ritenuta un affronto da piccoli boss: “Ma perché non te la compri?”. Maurizio Lutricuso (nella foto) fu ucciso davanti a una discoteca, la “Private One”, di Pozzuoli, la notte tra il 9 e 10 febbraio del 2014. Il Tribunale dei Minorenni di Napoli ha condannato a 23 anni di reclusione uno dei presunti esecutori materiali di quell’efferato delitto, S.I., detto “‘o malegno” (il maligno, ndr), Aveva poco più di 16 anni quando uccise il 24enne Lutricuso, con sette colpi di pistola. Secondo i giudici con lui c’erano anche altri giovani, ritenuti affiliati al clan Sibillo-Giuliano, tra cui i fratelli baby boss Pasquale ed Emanuele Sibillo, e Vincenzo Costagliola, già condannato a 20 anni per questo stesso omicidio, anche lui ritenuto affiliato allo stesso clan conosciuto come la “paranza dei bambini”.
La brutale uccisione di Lutricuso fu preceduta da una colluttazione con Costagliola e culminò con la raffica di proiettili calibro 9 che non diedero scampo alla vittima. La scena venne ripresa dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della discoteca, che consentirono anche di scagionare Pasquale Sibillo dall’accusa di essere stato il mandante di quel delitto. A inchiodare i responsabili fu un’intercettazione ambientale. Il gruppo dopo l’uccisione si presentò a casa di un altro baby boss, Luigi Giuliano, nipote omonimo di Luigi Giuliano, detto “‘o lione”. Li’ ricostruirono le fasi dell’omicidio, senza sapere che gli agenti della Squadra Mobile ascoltavano e registravano la conversazione. Alla fine, come se nulla fosse successo, si mangiarono tutti un panino.