Ucciso da rapinatori 10 anni fa, a Napoli ricordato il vigilante Gaetano Montanino

La giornata di commemorazione con moglie, figlia e coordinamento dei familiari vittime innocenti. Asso gio.ca firma un protocollo con l’associazione Trentanovembre per realizzare diverse attività a sostegno dei ragazzi a rischio di piazza Mercato

“Sono passati dieci anni. Dieci anni senza di te e senza una risposta di fronte a una morte ingiusta, assurda. Quel telefono che suona in piena notte, quell’auto che mi viene a prendere per portarmi da te che, come sempre, uscivi da casa orgoglioso e fiero di indossare la divisa, di servire lo Stato e la tua città”. Scuotono ancora oggi, le parole di Lucia Di Mauro. È la vedova di Gaetano Montanino, guardia giurata uccisa dieci anni fa a Napoli, nel corso di una rapina. “Dieci anni dalla morte di un uomo giusto. Piazza Mercato lo ricorda” è il titolo della manifestazione promossa da Asso gio.ca. Alle 10.30, presso lo spazio comunale piazza Forcella dedicato ad Annalisa Durante, si è svolto un momento commemorativo con la figlia Veronica, la moglie e Carmen del Core, presidente del coordinamento dei familiari delle vittime innocenti.  Assieme a loro lo scrittore Paolo Miggiano. Alle 16.30 presso la sede dell’Asso gio.ca, in piazza Mercato, è stato firmato un protocollo d’intesa con l’associazione “Trentanovembre” presieduta dal vice sindaco del comune di Mozzecani, in provincia di Verona, per realizzare diverse attività a sostegno dei ragazzi a rischio di piazza Mercato. E per concludere,, celebrazione eucaristica nella Basilica del Carmine, presieduta da don Tonino Palmese, vicario episcopale per la Carità della diocesi di Napoli e presidente della Fondazione Polis.

“Speravo che fosse un incubo e – racconta Lucia Di Mauro – pregavo di potermi svegliare al più presto. Non è stato e non è facile andare avanti , combattere contro i muri dell’indifferenza e la miopia delle istituzioni, spesso cadiamo fino a toccare il fondo e , aiutandoci a vicenda, cerchiamo ogni volta di rialzarci, di combattere, di portare ovunque il tuo esempio”.
“Ed è proprio questo il significato della commemorazione, ricordare ai giovani di questo territorio quale è la strada da percorrere – aggiunge Gianfranco Wurzburger, presidente di Asso gio.ca. – l’unica possibile, quella tracciata da Montanino: servire la giustizia , a costo anche dalla propria vita. A dieci anni dalla sua morte continuiamo a ricordarlo e a proporlo come unico esempio possibile in un territorio che ha bisogno di rinascere, nel segno della legalità. La nostra associazione ha in servizio 6 ragazzi col provvedimento della messa alla prova affidati dall’Ussm del Tribunale dei Minori di Napoli ed insieme all’Uepe ci stiamo attivando per realizzare un progetto “Marinella ed i suoi aquiloni ” che vede il coinvolgimento di tante agenzie del territorio. Proprio quest anno il cardinale Sepe con la sua lettera pastorale ci esorta a visitare i carcerati ed a perdonarli per avviare degli importanti percorsi di inclusione sociale ed è proprio quello che vogliamo fare!”.

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