La maggioranza del sindaco ha perso due unità in pochi giorni: se non passa la manovra c’è lo scioglimento

NAPOLI – L’allarme è suonato da qualche giorno, in maniera discreta, a Palazzo San Giacomo. Al sindaco de Magistris manca un voto per blindare l’approvazione della manovra di bilancio. Un capitolo in calendario il 5 e 6 agosto, per la prosecuzione del dibattito e le votazioni. In pochi giorni, sono due i consiglieri passati all’opposizione. All’addio di Vincenzo Gallotto, ex Idv già iscritto al misto, si è aggiunto ieri quello di Carmine Attanasio, ex dipietrista e verde, approdato al Pd. La sua defezione era annunciata da qualche tempo e ieri è stata ufficializzata. Al momento, sono 24 i voti certi per la maggioranza, compreso quello del primo cittadino. Il percorso è chiaro: se il consiglio comunale bocciasse la delibera di giunta, l’amministrazione verrebbe sciolta, per effetto della legge sulle autonomie locali. A quel punto a Palazzo San Giacomo arriverebbe un commissario prefettizio.  Dal quartier generale arancione però non filtra eccessiva ansia. I fedelissimi del sindaco contano di recuperare almeno un voto tra i consiglieri che si tengono le “mani libere”, e decidono il proprio orientamento di volta in volta. Né tira aria da “colpo di mano” nel pulviscolare universo dell’opposizione, dove il Pd sta per diventare la truppa più numerosa, con 5 consiglieri. Due fattori giocano a favore di de Magistris. Il torrido clima da ferie, inadatto a regolamenti di conti. E la riflessione che mandare a casa giunta e consiglio non anticiperebbe la data del voto, comunque previsto in primavera. Allora disco verde per il bilancio di previsione? I pronostici non sono sfavorevoli. Tra gli indecisi qualche consigliere vorrebbe evitare di cessare il mandato in anticipo. Resta il nodo politico: una maggioranza risicata dovrà negoziare ogni singolo provvedimento. Avviandosi con qualche brivido all’ultima curva della consiliatura.

girobe

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