Terra dei fuochi, nuova mobilitazione. E De Luca attacca i comitati: “Vecchi i dati sui tumori”

Venerdì a Mugnano assemblea pubblica del coordinamento Stop Biocidio. Il governatore: “A questi signori chiedo di non fare del male a loro stessi e a tutti noi. Studi recenti affermano che i prodotti agroalimentari sono sani. E i roghi sono diminuiti del 60%”

NAPOLI – Durante l’audizione in commissione sul ciclo dei rifiuti, denuncia la “difficoltà di lavorare quando esiste gente che ogni mattina si sveglia per pubblicare dati dell’Istituto superiore della sanità, sulle patologie tumorali, ormai vecchi di due anni”. Dopo la diffusione degli ultimi dati dell’Iss riesplode la polemica nella Terra dei fuochi. E De Luca non ci sta, scagliandosi contro i movimenti e i medici che lanciano gli sos sull’inquinamento. Davanti ai commissari parlamentari, il governatore afferma che dal 2012 al 2015 il numero dei roghi ha fatto segnare un calo del 60%. Ricordando che “le cifre sono state diffuse dalla prefettura di Caserta”. Agli attivisti De Luca chiede “di non fare del male a loro stessi e a tutti noi, soprattutto perché studi recenti – sostiene – hanno evidenziato che i prodotti agroalimentari di quelle aree sono assolutamente a norma. Non bisogna vendere fumo cercando di vendere più copie o di strappare mezzo punto di share in più, perché il rischio è di far pagare un costo altissimo e drammatico alle persone che vivono in quei territori”. Intanto, i movimenti si preparano a tornare in piazza. Venerdì al ritiro del Carmine di Mugnano, ore 18.30, è indetta un’assemblea pubblica sul tema “Difendiamo il diritto alla salute”. “Il tempo è passato ma  – dichiara il coordinamento Stop Biocidio – le condizioni in cui versano i nostri territori sono sempre le stesse. I governi nazionali e regionali continuano a tutelare chi specula sulla salute dei cittadini mentre fingono che il dramma della devastazione ambientale non esista. Intanto la terra dei fuochi continua a bruciare, ogni giorno vengono trovati rifiuti tossici interrati e noi continuiamo ad ammalarci di cancro ed altre patologie legate all’inquinamento. Gli ultimi dati dell’istituto superiore di sanità  – aggiungono gli attivisti – ci raccontano che avevamo ragione e che non siamo stati ascoltati. È arrivato il momento di riprendere la mobilitazione in difesa dei nostri territori e dei nostri diritti”. De Luca, di certo, apprezzerà.

(Foto Stop Biocidio Mugnano/Fb)

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