Manifestazione stoppata da agenti antisommossa a 300 metri dall’istituto: protestava contro la riforma del governo. “Se la cantano e suonano da loro”

NAPOLI – Erano venuti ad inaugurare l’anno scolastico anche loro, ma fuori dal protocollo infiocchettato di buoni propositi e radiose speranze. Gli studenti napoletani e i precari della scuola però sono stati bloccati da un cordone di forze dell’ordine in assetto anti sommossa, e alla Sannino Petriccione non si sono nemmeno avvicinati. Volevano protestare contro la legge Buona Scuola, di cui paventano il rischio di seppellire l’istruzione “delle pari opportunità”. E volevano dirlo al capo dello Stato e a quel ministro Giannini che alla riforma hanno messo la firma in calce. “Ci hanno chiusi con due blocchi di agenti, uno in testa e uno in coda al corteo” raccontano i ragazzi dei collettivi Kaos. Stoppato a 300 metri dalla scuola il serpentone di manifestanti, “impacchettati” e scortati fino agli autobus. Respinta la richiesta di ricevere una delegazione. “Dicono che hanno voluto far partire l’anno scolastico non dal Quirinale come al solito, ma da un luogo di sofferenza – affermano i dimostranti – Ciò che vorremmo comunicare, da studenti e docenti, è che la sofferenza ce la stanno infliggendo loro con questa ‘buonascuola’ che di buono non ha niente”. Non ci stanno ad accettare la riforma dal profilo un po’ troppo verticale e autoritario, a loro detta. “Ci rovinerà la vita. Ovviamente se la vogliono suonare e cantare da soli”. Vietato disturbare il manovratore.

girobe

(Foto Kaos/Fb)
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