Durissimo il commento su Facebook di Ciro Corona, operatore, attivista sociale, fondatore di Officina delle Culture “Gelsomina Verde”
Grave tensione a Scampia. La scorsa notte decine di persone – in maggioranza donne con bambini – hanno raggiunto le proprie abitazioni nella Vela celeste, l’edificio interdetto dallo scorso 22 luglio, giorno in cui il crollo di di un ballatoio ha causando tre vittime e diversi feriti, molti ancora in ospedale.
Si tratta dei nuclei familiari mai censiti dalle precedente e dall’attuale amministrazione comunale. Solo in mattinata la situazione è rientrata, quando le famiglie sono state nuovamente allontanate dalle abitazioni dalla Digos della Polizia di Stato. Famiglie che starebbero riscontrando difficoltà nella ricerca di sistemazioni abitative, poiché molte non sono in possesso di una busta paga o di redditi dimostrabili, garanzie necessarie per poter anche solo stipulare un contratto di affitto.
“Ci hanno tolto il diritto di vivere – afferma una sfollata – abitare in una casa significa vivere. Chi non lavora non troverà mai un proprietario disponibile ad affittare. Non abbiamo buste paga o uno contratto di lavoro a tempo indeterminato da esibire”
Durissimo il commento su Facebook di Ciro Corona, operatore, attivista sociale, fondatore di Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, legale rappresentante dell’associazione Resistenza Anticamorra: “Qualcuno prova a ri-occupare la Vela celeste. La bomba ad orologeria è esplosa dopo che il sindacalista consigliere se li è venduti per poche centinaia di euro al mese” – sottolinea Corona.
Il rappresentante dell’associazione Resistenza Anticamorra qualche ora dopo il crollo del ballatoio nella Vela celeste diffuse una nota di fuoco sui social: “I responsabili del disastro – responsabili politici e civili – sono seduti ai tavoli tecnici per trovare soluzioni – scriveva Ciro Corona – consiglieri comunali che da anni si vendono il destino del popolo delle vele, ancora portavoce di risoluzione di problemi che loro hanno creato. Consiglieri Sindacalisti che con la strategia del disordine legittimano la loro presenza ai tavoli tecnici, attaccando il Comune di abbandono mentre guidano le masse a non accettare gli aiuti del Comune” – aggiungeva Corona. “Il Sindaco Gaetano Manfredi? Legittima i professionisti del disordine abbassando la guardia e lasciandogli occupare sedi universitarie, condividendo con loro soluzioni, accettando il ricatto del disordine – evidenzia Corona –Proprio con quelle stesse persone che non hanno consentito agli abitanti che potevano rientrare, di risistemarsi a casa. Sarebbe terminato il ricatto politico“. L‘assessore alla legalità “De Iesu ‘a manetta” é sparito dalla scena, non riesce a sgomberare i camorristi, figuriamoci i professionisti del disordine. Chissà se Tonino ‘a manetta si ricorda che ha alloggi confiscati sul quartiere da mettere a disposizione. Intanto l’università, dopo 30 anni, diventa il giocattolo nelle mani dei cialtroni“.
Qualche giorno dopo Ciro Corona denunciava il terzo raid intimidatorio all’ Officina delle Culture “Gelsomina Verde”. Durante la notte sabotato un automezzo dell’associazione.
Chi è il sindacalista consigliere? Ciro Corona non ha aggiunto altro. Stando, però, ad alcune indiscrezioni trapelate dal “Palazzo” e ai soliti bene informati, sarebbe un noto esponente comunale di primo piano durante la precedente amministrazione comunale guidata da Luigi de Magistris e successivamente – a seguito del solito, ennesimo “salto della quaglia” – sostenitore dell’attuale governo cittadino e del sindaco Gaetano Manfredi. Un esponente politico che ha ottenuto migliaia di voti alle scorse comunali, tanti voti usciti dai seggi elettorali di Scampia. Consensi elettorali che avrebbe ottenuto soprattutto dai residenti della Vele celeste).
Manfredi tenta di buttare acqua sul fuoco: “c’è un po’ anche di apprensione, la necessità di trovare un’autonoma sistemazione, ma noi comunque sosterremo questa comunità, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo per fare in modo che in questa fase, nella quale non si potrà tornare nella Vela celeste perchè non ci sono le condizioni di sicurezza, ognuno possa avere una sistemazione dignitosa in attesa della realizzazione degli appartamenti previsti nel progetto Re Start Scampia”.
Il sindaco ha riferito che sono 219 i nuclei familiari che hanno presentato domanda per accedere al contributo economico, messo a disposizione dall’amministrazione comunale con uno stanziamento di un milione di euro, per trovare un’autonoma sistemazione; 11 però non compaiono nel censimento che il Comune ha realizzato nel 2023. Il contributo così come i nuovi alloggi sono destinati a chi è stato censito lo scorso anno. “Il nostro progetto è rivolto a chi era realmente nelle Vele – ha sottolineato Manfredi – abbiamo un censimento che è stato validato da tutte le autorità e le istituzioni. Noi tendiamo la mano a tutti, ma il piano di reinsediamento in questo momento è rivolto soltanto a chi nelle Vele realmente c’è”
Intanto indagini della magistratura puntano sul mancato sgombero e manutenzione della Vela celeste. Ha già depositato una relazione preliminare agli investigatori il perito della procura della Repubblica di Napoli, un ingegnere, incaricato di fare degli accertamenti sul crollo del ballatoio
A questa prima informativa farà seguito, allo scadere dei 60 giorni dal conferimento dell’incarico quella definitiva.
Intanto si sta concentrando sull’acquisizione di atti inerenti l’ordinanza di sgombero mai eseguita del 2015 e sugli interventi di manutenzione, l’istruttoria dell’indagine della procura di Napoli (pm Manuela Persico, procuratore aggiunto Sergio Amato) che ipotizza, i reati di crollo e omicidio colposi, e di lesioni colpose.
Ciro Crescentini