Bruno Marquardt a Positano con “Narrazioni dal quotidiano”

L’inaugurazione della mostra oggi alla Pinacoteca Comunale promossa e realizzata dal Comune, dall’Associazione “Positano Arte e Cultura” in collaborazione con il Museo-”FRaC” Baronissi

La mostra “BRUNO MARQUARDT. Narrazioni dal quotidiano”

La mostra “BRUNO MARQUARDT. Narrazioni dal quotidiano” sarà inaugurata oggi, venerdì 11 agosto alle ore 18:30, presso la Pinacoteca Comunale di Positano.

L’iniziativa è promossa e realizzata dal Comune, dall’Associazione Positano Arte e Cultura in collaborazione con il Museo-FRaC Baronissi.

Le opere e la durata della mostra di Bruno Marquardt

L’esposizione, curata dallo storico dell’Arte contemporanea Massimo Bignardi, presenta un repertorio di venti opere.

Sono quelle realizzate dall’artista tedesco Bruno Marquardt e saranno esposte fino al 25 agosto 2023.

Opere realizzate al suo arrivo a Positano, vale a dire tra la fine degli anni ‘30 e gli anni ‘60.

Un’attenta ricostruzione storico-critica che ha analizzato decine e decine di dipinti su tela, su masonite, acquerelli e disegni.

Opere per la quasi totalità inedite, conservate in collezioni private presenti a Positano, dagli eredi a Napoli e, in particolare, quelle proposte dalle case d’asta.

Una vera e propria ricostruzione storico-critica che ha restituito la personalità dell’artista, al di là dell’aneddotica che fino ad oggi l’aveva avvolta.

ll catalogo Gutenberg per Bruno Marquardt

Nella nota introduttiva al catalogo edito da Gutenberg, il Sindaco di Positano Giuseppe Guida scrive:

Con la mostra dedicata a Bruno Marquardt continua l’attenzione verso gli artisti stranieri che hanno scelto Positano quale luogo del proprio essere.

E questo già sarebbe sufficiente per far comprendere l’importanza dell’appuntamento che da anni, nei giorni del solleone, il Comune in collaborazione con l’Associazione Positano Arte e Cultura propone all’ampio pubblico del turismo internazionale.

Marquardt è un artista per il quale l’aggettivo “misterioso” appare forse anche troppo sobrio.

Tutti i connotati di questa mostra, curata dal prof. Massimo Bignardi in collaborazione con Enzo Esposito, si ritrovano infatti nelle precedenti esposizioni, tra queste la personale di Peter Ruta del 2006, quella di Ed Wittstein del 2008 e poi del 2021 e quella recente del pittore cubano Vicente Hernández, vale a dire porre in evidenza la storia, gli avvenimenti, le personalità artistiche che hanno contribuito e contribuiscono ha rendere Positano un luogo ‘magico’, un ‘paesaggio’ che attraversa la storia del XX secolo”.

Alle parole del Sindaco si aggiungono quelle del Delegato alla cultura e al turismo, Giuseppe Vespoli:

È una ricostruzione concentrata a far luce sulla formazione artistica e sulle varie esperienze, oggi testimoniate da oltre trenta opere che disegnano un percorso che giunge alle tavole realizzate per “La storia della tartarughina”, del 1958.

Si propone, quindi come una pagina di storia che doveva essere ricostruita nella sua pienezza, registrando anche le piccole cadute, ma che, trasversalmente, richiama un’ulteriore riflessione sulla Positano di quegli anni, sul clima culturale che si respirava, sulle presenze, suo essere un luogo della cultura internazionale”.

Massimo Bignardi, nelle prime pagine del lungo saggio al catalogo, si chiede:

Chi è Bruno Marquardt?

È un artista tedesco, nato nel 1904, a Insterburg.

Studia presso la Kunstakademie di Königsberg, un centro che nel secondo decennio del XX secolo presenta il volto di una cittadina urbanisticamente e socialmente ben sviluppata: famosa per il noto Viadukt di Rathshof, inaugurato nel 1915, il Caffè Ristorante Füestenteich, luogo di ritrovo mondano dei primi anni Trenta, oppure l’ Adolfsruh Kolthof Königsallee, frequentatissimo caffè dal 1920.

Königsberg sarà nota per la sua Kunstakademie, fondata nel 1838 da Theodor von Schön, orientata, principalmente, allo studio della pittura di paesaggio e di genere.

Negli anni nei quali il Nostro frequentò le sue aule, l’istituto era già nella sede di Rathshof, nell’area occidentale della città, nel nuovo edificio costruito da Friedrich Lahrs.

Nel corso della seconda metà degli anni Venti, nei quali è da collocare la formazione artistica di Marquardt, da poco ventenne, l’accademia era sotto la direzione di Richard Dettmanns e il suo maestro di pittura era Alfred Partikel, che insegnava paesaggio.

Partikel è stato maestro di Andersson e di Ulrich Knispel, nonché ha condiviso con Werner Gilles – che abbiamo ricordato tra le figure presenti a Positano – il soggiorno di studio a Villa Massimo a Roma, nel biennio 1930-1931.

Tracce significative degli insegnamenti di Partikel si riscontrano ponendo a confronto, per esempio, un’opera del Nostro, l’acquerello Pescatori e barche, databile alla fine degli anni Quaranta, passato nell’asta da Roseberys (West Norwood, Regno Unito) del 12 Aprile del 2014, erroneamente attribuito all’omonimo pittore Bruno Marquardt (1878-1916), con Boddenlandschaft bei Ahrenshoop, un olio su tela di Partikel, attribuito agli anni Venti, che declina un tardo espressionismo, scarico di tensione e con una tavolozza affidata più ai toni che hai valori cromatici.

Una vicinanza, inoltre, si scorge nella texture del segno, prerogativa delle opere di Marquardt, in particolare quelle del suo arrivo a Positano: in tal senso, si confronti la Veduta di una strada tortuosa (nella parte alta di Positano) un dipinto su tavola, anch’esso erroneamente attribuito al Marquardt ottocentesco, passato nell’asta di Sworders Fine Art del 27 aprile del 2021, con Ahrenshoop, un carboncino su carta, realizzato da Partikel nel 1940.

Dopo l’accademia, Marquardt lascia la Germania trasferendosi dapprima a Parigi, poi alle isole Baleari, infine giunge a Positano, dove si stabilirà definitivamente.

Poche le fotografie che ritraggono l’artista, ad eccezione di quella ben nota, con gli occhialini da sub e la ‘molletta da bucato’ al naso, più volte pubblicata sui periodici e i giornali locali.

Invece una fotografia presente tra i documenti messi a disposizione della signora Stefania Sorace, moglie di Alberto Marquardt, figlio dell’artista, che qui ringrazio per la disponibilità, ci offre il volto del giovane artista giunto da qualche anno a Positano.

È quella del “Reisepass”, rilasciato dal Deutsches Generalkonsulat di Napoli, in data 26 giugno del 1942: essa ci mostra il volto dell’artista trentottenne che farà colpo sulla giovane nobildonna napoletana.

I dati riportati sul “Reisepass” ci dicono dell’altro: che è di professione, pittore accademico; la statura, grande; il viso, ovale, con gli occhi, di color marrone, i capelli, biondo scuro.

Nessun segno particolare. Prima di questa data si conosce ben poco del lavoro artistico di Marquardt: i dipinti dedicati a Positano, vale a dire Case a Positano, una tempera grassa su masonite, oggi in collezione privata e la piccola tela raffigurante la Chiesa ai Mulini, nella collezione del Comune di Positano, dichiarano la sua formazione di pittore di paesaggio, capace di muoversi tra il racconto dettagliato dell’habitat e la sintesi espressionistica di forma e colore.

Rilevante è l’effetto impressivo che spinge l’artista a segnare, con un colpo di azzurro, il riflesso del cielo sui vetri delle finestre, unitamente alla capacità descrittiva del reale, che ci portano ad attribuire queste opere tra la fine degli anni Trenta e i primi dei Quaranta”.

Bruno Marquardt, Natura morta, (1948 c.), olio su tela, Napoli, coll. privata
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